L’XI edizione 2023 del Festival del giornalismo culturale ha per titolo “Leggere per… “ e come sottotitolo “il futuro del giornalismo culturale nell’era degli schermi” con cui si vuole sottolineare l’evoluzione o la “rivoluzione” dell’azione del leggere, chiedendo a giornalisti culturali, scrittori, studiosi qual è il loro rapporto con il leggere e quali sono i prodotti privilegiati della lettura per il loro lavoro.
Per questo il Centro per il libro e la lettura del Ministero della cultura, si legge su StartUpItalia, ha commissionato all’Istituto per la formazione al giornalismo di Urbino una ricerca sulla generazione Z per capire se sta modificando i propri comportamenti verso la lettura.
E a quanto pare non sarebbe vero che oggi si legge di meno, si legge su altri device, in momenti diversi, con modalità differenti rispetto al passato.
E ancora, secondo l’indagine, non sarebbe vero che il libro di carta è morto, anzi. I ragazzi e le ragazze fra i 14 e i 19 anni non disdegnano il libro tradizionale, amandone tutte le caratteristiche che esso porta con sé.
Ma non mancano tutte le altre forme di lettura: dal Kindle all’e-book per le letture lunghe, alle mail, ai commenti, alla chat fino ai sottotitoli delle serie tv e dei film, finanche ai messaggi sullo smartwatch.
Sono forme di lettura praticate dalla generazione Z, con percentuali interessanti. Sullo smartphone leggono messaggi personali (88%), in-game chat (35%), articoli su siti di news (68%) e sottotitoli di video online (68%).
Su pc e laptop si riscontra invece poca attività di lettura così come sul tablet, mentre ciò che conta maggiormente è la possibilità di combinare ascolto e lettura, modalità fondamentale soprattutto per gli intervistati 16-19enni.
Occorre tenere bene in conto queste indicazioni, dal momento che costituiscono driver e opportunità per la promozione della lettura tra le generazioni di giovani di oggi e di domani. Multimedialità è la parola chiave anche per leggere, un collante interessante che editori, formatori e pure la politica dovrebbero tenere in conto.
Tuttavia è stato pure chiesto: come scelgono cosa leggere i ragazzi della generazione Z? Chi sono i loro consiglieri? Secondo la ricerca sceglierebbero su segnalazione, suggerimenti e consigli che provengono dal web e dai social.
Booktok ha la meglio su tutto e tutti: Tiktok è utilizzato dal 68% degli intervistati, scelto per i video dal 91% mentre per i testi solo dall’8%. Quello che però è davvero interessante è che il 70% segue live, commenti e presentazione di libri sui social dove l’hashtag BoohTok ha la meglio rispetto ad altre piattaforme, pur utilizzate e conosciute come Instagram o Twitch.
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