Non è vero allora che la matematica è neutrale, essendo fatta di calcoli e numeri, ma è discriminatoria visto che in Francia, su 29 manuali esaminati, i personaggi maschili dominano pericolosamente.
“Su 3.348 personaggi sessualmente compatibili, lo studio dimostra che 2.676 sono uomini e solo 672 donne. Insomma, una donna ogni cinque uomini”, se poi si guarda ai personaggi celebri citati, ci sono 1.057 maschi contro 35 femmine, una percentuale misera del 3,2%.
Sarà anche per questo che la maggior parete degli studenti ha un conto in sospeso con la matematica? Infatti la maggioranza degli studenti sono femmine e allora ecco spiegarsi la scarsa propensione, calcolata in percentuale, verso questa materia.
Che ci stanno a fare allora maschi come Pitagora o Einstein? Li trasformiamo in femmine? Secondo lo studio si potrebbe riequilibrare il dato storico mettendo più donne tra i personaggi di fantasia, rimediando così con esempi femminili, dal momento che esse raggiungono una percentuale di appena il 28 per cento rispetto agli uomini.
Come farà mai una donna, si chiede a questo punto lo studio, ad appassionarsi alla matematica o a un mestiere scientifico se nei manuali viene discriminata e se i nomi della maggior parte dei mestieri sono maschili?
E qui sta il problema, troppi nomi di mestieri e professioni sono al maschile, vedi per esempio ministro o sindaco!
E infatti se ci si riferisce a un ministro femmina o a un sindaco femmina e il giornalista, citandola, dice Ministra o Sindaca, immediatamente si levano gli scudi della protesta: al maschile, al maschile, gridano sandalizzate e indignate: Gelmini e Fornero ne sanno qualcosa quando qualcuno le appella: ministra. Valle a capire queste doppiezze.
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