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I liceali francesi in piazza

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Migliaia di studenti dei licei francesi sono scesi in piazza, in particolare a Marsiglia e Nizza, contro la riforma della scuola superiore voluta dal governo. A Marsiglia la protesta ha fatto registrare momenti di tensione con la polizia che ha lanciato lacrimogeni per disperdere i ragazzi e diverse auto sono state date alle fiamme.

Protesta coi gilet gialli

Da giorni i ragazzi, sulla scia delle proteste dei “gilet gialli” contro la politica sociale e fiscale del governo e l’aumento delle tasse sui carburanti, che per ora hanno ottenuto una sospensione dei rincari, chiedono un passo indietro sui provvedimenti che penalizzano secondo loro gli studenti meno abbienti.

Tra i punti più contestati ci sono la riforma della maturità e il programma Parcoursup, il nuovo sistema di iscrizione all’università accusato di essere selettivo perché impone dei requisiti ben definiti.

Aumento delle tasse e discriminazioni

Si tratta di un aumento significativo delle tasse di iscrizione all’università per gli studenti extra-europei, a partire dal 2019, ovvero 2.770 euro per la laurea di primo livello e 3.770 euro per master e dottorato, a fronte di 170 euro per un anno di formazione di primo livello, 243 euro per il master e 380 euro per il dottorato per i giovani europei. Nelle settimane scorse, gli studenti della facoltà di Tolbiac si sono incontrati per organizzarsi contro questa misura che considerano “neoliberista, razzista e di emarginazione, in continuità diretta con le politiche sull’università intraprese dai governi precedenti nei confronti degli studenti stranieri non europei – con o senza documenti – e dei settori popolari e delle banlieue”.

Diritto allo studio

A tal proposito, gli studenti hanno deciso di rilanciare una battaglia comune per il diritto allo studio e alla formazione che sia realmente universale, per un rafforzamento dello stato sociale che invece viene sempre di più abbattuto a partire dalla cultura, e soprattutto contro il meccanismo di esclusione che viene perpetrato a partire dagli studenti extra-europei, che spesso sono quelli costretti a dover affrontare maggiori difficoltà all’arrivo in un paese straniero.

“Chiediamo il ritiro del Parcoursup, della riforma della maturità, della riforma delle scuole professionali, non se ne parla ma questa riforma ucciderà le scuole professionali.”

“Per prima cosa non ci ascoltano, seconda cosa Emmanuel Macron e il suo governo ci disprezzano, terzo ci sembra che si vada proprio nella direzione sbagliata, dicono che il Parcoursup è una buona cosa, per noi invece è scandaloso”.