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I “maestri di strada” in un film per salvare Napoli

Lo sceneggiato, prodotto da Grundy Italia per Mediaset, che andrà in onda su Canale 5 nella prossima primavera, racconta la vita giornaliera dei maestri di strada, tra cui quel Marco Rossi Doria, autore del libro ‘Di mestiere faccio il maestro’.La sceneggiatura del film, però, è tratta da un altro volume,‘Gli ultimi della classe’ di Paola Tavella, un’altra maestra anch’essa di strada, al quale si sono ispirati per la sceneggiatura Stefano Rulli e Sandro Petraglia.
Il protagonista sarà interpretato da Sergio Castellitto, che ha dovuto imparare il dialetto napoletano per interpretare il maestro Pietro del film. Gli sarà a fianco una maestra, interpretata questa volta da un’autentica napoletana, Luisa Raniera.
Il cast è completato da Donatella Finocchiaro, Peppe Lanzetta, Antonio Catania e, ovviamente, come si addice a questo tipo di sceneggiati, da otto attori esordienti, tra i 14 ed i 17 anni. Molte delle scene saranno girate a Giugliano, addirittura negli immobili sequestrati alla camorra e ora affidati ai comuni campani.
Di grande attualità deve essere considerato in questo momento il film in lavorazione anche per gli effetti che può arrecare nei riguardi della recrudescenza dei fenomeni camorristici di questi momenti.
Il riacutizzarsi dei fenomeni di criminalità e di micro-criminalità che in questi ultimi tempi stanno fornendo drammatiche notizie ai mass media hanno, infatti, richiamato l’attenzione sul ruolo della scuola, sui compiti e le responsabilità sul territorio napoletano degradato sotto tutti i punti di vista.
Altissimo è il numero di minori coinvolti direttamente o indirettamente nei fatti criminosi tanto che molto semplicisticamente alla scuola si attribuiscono responsabilità gravissime.
Qualsiasi discorso sull’argomento, allora, non può che partire dal chiedersi che cosa può, se può, fare al scuola per contribuire ad eliminare i guasti delle gravissime situazioni di disagio. Di fronte ad una risposta positiva c’è da domandarsi che cosa ha fatto perché tanto degrado non prendesse corpo così smisuratamente.
La camorra, e tutti gli altri fenomeni connessi, affonda le radici in un contesto formatosi in tempi molto lontani grazie – e per colpa – alla classe politica, dirigenziale, imprenditoriale ecc. che negli anni ha prodotto la situazione che oggi è esplosa.
Le molteplici analisi condotte in questi giorni, in verità, assolvono la scuola. Non v’è chi non riconosca che tutto sommato la scuola, con i mezzi, le strutture e le risorse di cui ha potuto disporre fino ad oggi ha fatto tanto.
Certo ha potuto solo in parte arginare il proliferare di certi fenomeni. Non per colpa sua, ma sicuramente per le responsabilità di chi le avrebbe dovuto mettere a disposizioni le risorse necessarie.
Nemmeno lo sceneggiato, oggi in produzione, eliminerà il fenomeno. Sicuramente, però contribuirà a richiamare l’attenzione sulle condizioni di buona parte della scuola napoletana.
 
Giuseppe Guzzo

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