Categorie: Mobilità

I mega ambiti territoriali preoccupano non poco i docenti

Sapevamo già che un ambito territoriale sarebbe dovuto essere più piccolo di una provincia, come scritto nella legge n. 107/2015 e precisamente all’art. 1, comma 66.

In tale comma è scritto che l’ampiezza degli ambiti territoriali dovrà essere inferiore alla provincia o alla città metropolitana, tenendo conto della popolazione scolastica, della prossimità delle istituzioni scolastiche e delle caratteristiche del territorio, tenendo anche conto delle specificità delle aree interne, montane e delle piccole isole, della presenza di scuole nelle carceri nonché di ulteriori situazioni o esperienze territoriali già in atto.

Il comma 66 ci aveva dato solo delle linee guida sulla composizione di tali ambiti territoriali e tutti si attendevano che bene o male questi ambiti avrebbero avuto l’estensione dei già noti distretti scolastici.

Oggi arriva la notizia, illustrata questa mattina al Miur ai sindacati, che la suddivisione regionale in aree geografiche chiamati ambiti territoriali sarà molto più vasta del previsto.

Si parla di veri e propri mega ambiti territoriali con una popolazione studentesca non superiore a 40mila allievi e non inferiore a 22mila.

Se si pensa che una provincia come Reggio Calabria ha una popolazione studentesca di 80mila unità, si troverà ad essere divisa in tre mega ambiti territoriali. Quindi prendendo come esempio sempre tale provincia, si passerebbe dagli attuali 8 distretti scolastici ai 3 ambiti territoriali.

 

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Poi ci sono province piccole come Verbania o Isernia che non raggiungono nemmeno una popolazione scolastica di 22mila unità, per tali province si prevede un solo ambito territoriale o al massimo due con la deroga al limite inferiore.

In buona sostanza se questi resteranno i parametri fissati dal Miur per la composizione degli ambiti territoriali si passerà dagli attuali 759 distretti scolastici a 360 ambiti territoriali.

Una riduzione dei distretti del 50% che aumenterà i disagi di chi si troverà ad avere due o più scuole nello stesso ambito, cambiando radicalmente la logica della mobilità dei docenti.

In buona sostanza i mega ambiti territoriali preoccupano non poco e non lasciano dormire sogni tranquilli a tutti i docenti che dovranno chiedere la mobilità per l’anno scolastico 2016/2017 e per quei docenti che rischiano di finire in soprannumero.

Lucio Ficara

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