Il ministro dell’istruzione Lorenzo Fioramonti, intervistato da Il Giornale, ha affermato che i test Invalsi: “Devono diventare più leggeri e moderni”.
Un’intenzionalità da cui traspare sia la nebulosità che avvolge il problema del controllo dell’azione educativa, sia la volontà di sedare il malcontento dei docenti.
Se fosse stata ricercata l’origine delle critiche mosse alle prove nazionali, sarebbe apparsa una gestione scolastica confusa e disorganizzata: i test sono concepiti per soppesare il raggiungimento degli obiettivi fissati nei regolamenti ministeriali, obiettivi che le scuole non perseguono.
La scuola è intesa come complesso unitario, sinergico e coordinato: tutti gli insegnamenti devono mirare agli stessi obiettivi.
Le disposizioni sulla “programmazione dell’azione educativa” e sulla “valutazione periodica degli obiettivi” collegialmente identificati, sono eluse.
I regolamenti di riordino del 2010, che fornivano una prima definizione delle competenze generali, sono stati cestinati.
Enrico Maranzana
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