Dopo quasi sei mesi il Museo della Scuola e del Libro per l’Infanzia di Torino il prossimo venerdì 18 settembre apre di nuovo le porte al pubblico con le sue tante proposte rivolte alle scuole, alle famiglie e alla cittadinanza, per scoprire un patrimonio rilevante, promosso e raccolto dalla Fondazione Tancredi di Barolo, che da anni si occupa del recupero, la salvaguardia e la valorizzazione di fondi librari, documentari e iconografici legati al mondo dell’infanzia e della scuola in Italia e Europa, e in particolare alla conservazione del patrimonio dell’illustrazione per l’infanzia tra la fine dell’Ottocento e la prima metà del Novecento, con la costituzione di un ampio fondo di tavole originali.
Il MUSLI di Torino è in buona compagnia, infatti forse non è a tutti noto che a livello nazionale i musei della scuola siano diffusi e presenti nella maggioranza delle regioni.
Sin dal 2011, lo staff del Museo della scuola “Paolo e Ornella Ricca”, che fa parte del sistema museale delle Marche, in collegamento con l’Università di Macerata, ha avviato un progetto di censimento che è arrivato ad individuare oltre 70 musei e collezioni del patrimonio educativo sparsi sul territorio italiano. Per facilitare la scoperta della loro ubicazione si può visualizzare una mappa interattiva, che illustra anche le diverse tipologie di musei e raccolte, oltre a delle schede illustrative utili ad individuare le caratteristiche di ogni luogo.
Mappatura dei musei
Si va da realtà molto piccole, come per esempio le scuolette dell’area nordoccidentale del Piemonte, nelle Valli Valdesi, dove i visitatori possono trovare aule e piccole scuole allestite di tutto punto dai banchi d’epoca alle stufe a legna, da libri scolastici fino a mappe e cartine geografiche; la visita a questi luoghi antichi porta i visitatori indietro nei secoli, in un’atmosfera molto particolare.
Vi sono poi musei virtuali e tra loro spicca quello istituito dall’Indire nel 2013, che consente la visita e la consultazione di migliaia di documenti riconducibili al mondo della scuola e dell’educazione, digitalizzati e resi multimediali. Virtuale è anche il piccolo museo di Lari, in provincia di Pisa, realizzato nella forma di un blog, con immagini e didascalie realizzate da docenti e studenti a partire dall’anno scolastico 2005/6.
Vi sono poi quelli che si trovano all’interno delle scuole, dove in aule o altri spazi sono stati raccolti negli anni documenti e oggetti, che non solo raccontano la storia di quello specifico istituto, ma si collegano al territorio e diventano spesso sede di eventi e commemorazioni. Tra questi vi è per esempio il Museo dell’IC “De Amicis” di Bologna, il Museo della Scuola e dei Bambini all’interno dell’istituto comprensivo Gigante Neghelli di Napoli, o ancora in Sardegna il Museo della scuola delle Comunità minerarie, davvero unico nel suo genere, ospitato dall’istituto Monteponi di Carbonia; in Valle d’Aosta si trova “L’ecole d’autrefois”, un museo permanente che è ubicato nella scuola di Marine.
Altrove, in musei più grandi, vi sono sezioni dedicate alla scuola, come per esempio presso il Museo della cultura contadina e artigiana della provincia di Ascoli Piceno, o come avviene nel piccolo comune montano di Salbertrand, in provincia di Torino, dove un’aula è allestita all’interno di un ecomuseo.
Come dire che ce n’è per tutti i gusti, per rispondere ad esigenze di specialisti alla ricerca di materiali per la scrittura di tesi di laurea o per altri motivi formativi, fino alle scolaresche, che possono incontrare la storia, fino a tutti coloro che tra sussidiari e pennini ad inchiostro forse si riconosceranno tra i bambini e le bambine protagonisti dei tanti musei della scuola.
Il gruppo di ricerca dell’Università di Macerata continua il suo lavoro di aggiornamento della mappa, che è consultabile al sito https://www.unimc.it/cescom/it/openmuse/Mappa-Musei-scuola.
Chi volesse conoscere qualcosa in più anche sui musei della scuola in Europa è possibile consultare le ricche pagine del sito schulmuseum.net, che non solo mostra centinaia di musei e aule museali in tanti paesi europei, ma è un archivio virtuale in costante aggiornamento, al quale è possibile collaborare per segnalare nuovi luoghi.