Sono diversi i nodi da sciogliere che Valeria Fedeli trova ad aspettarla nel suo nuovo ufficio a viale Trastevere, a Roma.
Tra le questioni aperte, scrive l’Ansa, ci sono di sicuro le deleghe attuative della riforma della Buona scuola, uno dei cavalli di battaglia del governo Renzi: sono nove le deleghe previste, tra cui, in particolare, quelle relative al sistema integrato 0-6 per nidi e scuole dell’infanzia e alla revisione della valutazione nel I ciclo e nell’esame di maturità. E scade a metà gennaio il termine ultimo, previsto dalla legge 107, per approvare questi e altri decreti legislativi delegati. A meno che non arrivi, magari con il Milleproroghe, una proroga – almeno sino all’estate – per l’approvazione del documento.
Ferma anche la revisione della formazione tecnica e professionale e il reclutamento dei docenti, con le relative pendenze per sanare le graduatorie a esaurimento non ancora svuotate.
Ci sono poi da decidere, di concerto con il ministro della PA, i correttivi alla stessa riforma, la L. 107/15, su cui l’Esecutivo proprio nelle ultime settimane aveva deciso di trattare con i sindacati.
Una delle primissime pagine da affrontare, nel dossier scuola, riguarda senz’altro il contratto che regola la prossima mobilità degli insegnanti (sulla questione è stata aperta una contrattazione con i sindacati e la scorsa settimana c’è stato un incontro ‘politico’ con l’idea da parte del Miur di chiudere prima di Natale) e la controversa questione della “chiamata diretta”.
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Sul tappeto anche la trasformazione dell’organico di fatto in organico di diritto (una norma in proposito era stata inserita nella legge di stabilità e viale Trastevere ha avviato una trattativa con il Mef avanzando la richiesta per 25mila persone), il decreto per la sperimentazione del Liceo in 4 anni e naturalmente l’attuazione dell’accordo sui contratti.
C’è poi da portare a termine il concorso per docenti (ormai alle battute finali) e da far partire quelli, attesi da tempo, per dirigenti scolastici (pronto il regolamento e la lettera per il Mef) e per Direttori dei servizi generali e amministrativi.
Ci sono, poi, da ricucire i rapporti con sindacati e associazioni di categoria.
Sul fronte Università, conclude l’agenzia di stampa, in sospeso l’assegnazione della quota premiale del Fondo di finanziamento ordinario e le famose “Cattedre Natta” contro cui si sono mobilitati nei mesi scorsi associazioni studentesche e sindacati.
Rimane da attuare, infine, il Programma nazionale della ricerca.
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