Noi docenti precari storici in GAE a pieno titolo, perché vincitori di concorsi, corsi abilitanti e laureati in Sfp vecchio ordinamento, prendiamo le distanze da coloro che con un solo diploma asseriscono, in vari comunicati, di essere addirittura più qualificati di noi perché provvisti, in alcuni casi, di maggior punteggio.
Le competenze, la formazione, la preparazione, che certamente l’esperienza aiuta ad accrescere, devono essere necessariamente verificate. D’altra parte noi, come insegnanti, non verifichiamo ogni giorno le competenze e la preparazione dei nostri discenti? Non possiamo affidarci al fatto che trascorrendo tanti anni a scuola sicuramente apprenderanno tutto ciò che è necessario: occorre una verifica delle competenze acquisite.
Così come occorre una verifica delle competenze anche da parte dei dm. Teniamo a precisare che i diplomati magistrali solo nel 2014 sono stati inseriti in seconda fascia delle graduatorie d’istituto e quindi mai chiamati (o solo in rari casi ed in modo sporadico) ad insegnare nella scuola pubblica, la quale è stata tenuta in piedi dai precari storici in GAE a pieno titolo da vent’anni. Il riconoscimento del titolo abilitante del diploma ante 2001/2002, ha permesso a questi precari di poter accedere alla seconda fascia d’istituto, alla stregua dei laureati in Sfp nuovo ordinamento, ovvero di poter partecipare ai concorsi pubblici, possibilità ricordiamo negata a molti precari plurilaureati presenti nella terza fascia d’istituto.
Però a quanto pare questo a loro ancora non è bastato, vogliono il ruolo senza dimostrare le loro competenze e addirittura il punteggio in Gae per il loro diploma uguale a quello dato per la laurea in Sfp. L’accesso alle GAE è sempre avvenuto per legge, non si può chiedere di rispettarla solo nei casi in cui fa comodo!
di Rosangela Natale
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