Sono padre di una ragazza che frequenta la quinta superiore, e l’anno scorso io ed i genitori dei compagni di classe abbiamo passato le pene dell’inferno, a causa della docente di Francese.
La professoressa in questione, infatti, denotava una preparazione inadeguata al ruolo ricoperto, proponendo una grammatica infarcita di errori, oltre che uno stentato parlato.
Solo a fatica – complice il lockdown – è stato completato il programma didattico, seppure molto lacunosamente (molti ragazzi infatti hanno dovuto prendere lezioni private questa estate).
Confrontandomi con altri genitori, lo stesso problema si è verificato gli anni precedenti in altre scuole della Provincia in cui vivo (la professoressa in questione non è di ruolo).
Non reputiamo giusto che i nostri figli debbano pagare sulla loro pelle le colpe della politica italiana sul reclutamento dei docenti; ne consegue che noi tutti pretendiamo una classe docente valida e preparata, la cui preparazione sia certificata da un concorso (come prevede la Costituzione), perché il futuro dei nostri amati ragazzi è troppo importante per essere affidato a docenti impreparati.
Pretendiamo che in classe vadano docenti meritevoli, non professionisti provenienti da altri settori lavorativi.
I nostri ragazzi meritano il meglio.
Mario Ferrari