Categorie: Politica scolastica

I nostri prof sono il più grande esercito di intellettuali, salveremo pure i precari

“Gli insegnanti italiani pensiamo che siano il più grande esercito di intellettuali a disposizione del Paese”: non dimentichiamo nemmeno i precari.

A dirlo, il 5 ottobre, è stata Francesca Puglisi, responsabile Scuola, Università e Ricerca del Pd, ricordando i risultati raggiunti dal Governo Renzi sul fronte dell’istruzione pubblica: “un piano straordinario di 180mila assunzioni per ridurre la precarietà degli insegnanti, 350 milioni per la loro formazione in servizio, 200 milioni per premiarne il merito, 500 euro a testa per i consumi culturali” dei docenti attraverso il bonus annuale. Che sarà confermato per quello in corso e per i prossimi anni.

Puglisi ha sottolineato che “dopo anni di tagli e denigrazioni, questi sono gli investimenti del Governo Renzi con la legge 107, la Buona Scuola, per valorizzare gli insegnanti”.
Rivolgendosi ai docenti, nella Giornata mondiale degli insegnanti, la responsabile Scuola Pd ha ricordato che “è il loro prezioso lavoro quotidiano che disegna il futuro dell’Italia, più di qualsiasi altro provvedimento di legge. Conosciamo bene le critiche, anche aspre, riservate alla Buona Scuola. La nostra risposta è continuare a lavorare per migliorare la scuola per i ragazzi e le condizioni di lavoro”.

Puglisi ha anche parlato di nuove norme e rassicurato i supplenti che temono di essere espulsi dall’insegnamento: “con l’apertura della discussione del nuovo contratto, un nuovo sistema di formazione iniziale e di reclutamento e la necessaria fase di transizione, che non escluderà chi ancora lavora in condizioni di precarietà, siamo certi che l’insegnamento potrà tornare ad essere il lavoro ambito che merita di essere. Gli insegnanti sono le persone a cui con fiducia affidiamo quotidianamente i nostri figli e la possibilità di questo Paese di sognare un futuro migliore”.

Rispondendo chi dice che presto a coloro che hanno svolto 36 mesi di servizio verrà impedito di insegnare, come indicato nella Buona Scuola, la Puglisi ha quindi mandato altri segnali positivi sulla volontà di procedere verso la stabilizzazione dei docenti precari abilitati della seconda fascia d’Istituto: dopo la ferma chiusura degli anni passati, il Governo ha cambiato linea e sta sempre più seriamente pensando a trovate il modo di assumerli a titolo definitivo.

Mef permettendo, visto che al ministero dell’Economia hanno negato il via libera all’assorbimento in organico di diritto di circa 25 posti oggi collocati in quello di fatto, i quali sarebbero tornati molto utili in chiave assunzioni.

 

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Alessandro Giuliani

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