Dalla voce.it, prendiamo infatti le considerazioni rilasciate dopo lo studio della pubblicazione e che appaiono poco incoraggianti rispetto alle sfide del futuro di cui dovrebbe essere investita la nostra scuola.
Il nostro paese ha un sistema formativo che fa sempre peggio man mano che si sale negli ordini di scuola, dalla materna all’università, fino alle attività di ricerca e sviluppo. Ne sono responsabili una molteplicità di fattori, dalla distribuzione sbilanciata della spesa pubblica ad una politica di reclutamento di insegnanti e professori che ha seguito pratiche di natura corporativa, da un contesto culturale povero culturalmente (basta guardare la scolarità della generazione degli attuali cinquantenni) ad una assenza di valutazione ed incentivazione del corpo docente, dalla scarsa partecipazione finanziarie delle famiglie agli investimenti in istruzione alla ridotta dimensione aziendale che limita la domanda di competenze. Il volume non propone soluzioni, vuole piuttosto indicare una agenda di lavoro, ben consapevole che l’istruzione è un bene pubblico in cui operare secondo logiche condivise e non con interventi dirigistici, spesso animati ideologicamente.
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