Diffusi dal Ministero i dati pressoché definitivi del 2022/23 sul sistema scolastico.
Quest’anno ci sono nelle scuole di tutta Italia 366mila classi, 7.286.000 alunni (290mila sono quelli con disabilità).
Il dato conferma che negli ultimi due anni si sono persi più di 220mila studenti e 3mila classi, mentre gli alunni con disabilità aumentati di 22mila unità.
Un altro dato interessante riguarda l’esistenza di 332 direzioni didattiche e 127 “istituti principali di primo grado” (cioè le vecchie scuole medie), mentre da più d 15 anni che le scuole del primo ciclo e quelle dell’infanzia dovrebbero funzionare all’interno di istituti comprensivi.
Molte di queste istituzioni scolastiche “anomale” sono concentrate in 3 regioni (Campania, Puglia, Sicilia)
Al nord sono pochissime; in Piemonte 10 direzioni didattiche, una nel Veneto, nessuna in Lombardia, Liguria e Friuli Venezia-Giulia
E ci sono anche dati che conferma l’alto tasso di abbandono scolastico e il progressivo e sensibile aumento del numero degli alunni con disabilità.
Le statistiche, ovviamente, forniscono indicazioni di carattere generale ma nulla dicono su cosa davvero accade nelle scuole e nelle classi.
Soprattutto dicono poco su quanto sia sempre più impegnativo e carico di responsabilità il lavoro di chi insegna come ha raccontato proprio pochi giorni fa il cantautore (ma anche docente di latino e greco) Roberto Vecchioni. Sentiamo
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