Divulgati poche ore fa dal Ministero i numeri relativi alle scuole statali: con l’avvio dell’anno scolastico avremo 7.286.000 alunni (290mila con disabilità) e 366mila classi.
L’anno scorso c’erano e 7.407.000 studenti (277.840 con disabilità) e 368.656 classi.
L’anno scolastico 2020/21 era iniziato con 7.507.000 studenti (268.700 con disabilità) e 369mila classi.
In due anni si sono persi quindi più di 220mila studenti e 3mila classi, mentre gli alunni con disabilità sono cresciuti di quasi 22mila unità, facendo quindi registrare un aumento dell’8%.
La percentuale più alta di alunni con disabilità si registra in Sardegna (4,56%), la più bassa in Basilicata(3%); percentuali alte (superiori al 4%) si hanno in Lombardia, Lombardia, Liguria, Umbria, Lazio, Abruzzo e Sicilia).
Le scuole dell’infanzia accolgono complessivamente 822mila alunni, distribuiti in 40.766 sezioni, con una media, quindi, di circa 20 bambini-bambine per sezioni.
In Lombardia, Lazio, Liguria e Sicilia il numero degli alunni con disabilità è superiore al numero delle classi: ciò significa che nella stragrande maggioranza delle classi c’è almeno un alunno con disabilità e in un buon numero ce ne sono almeno due.
Alla primaria ci sono 2.261.000 alunni in 123.755 classi (poco più di 18 alunni in media per classe), mentre nella secondaria di primo grado abbiamo 1.557.000 studenti e 77mila classi (in questo caso la media di alunni per classe arriva a 20).
Ed è proprio in questo ordine di scuola che si registra una situazione particolarmente difficile relativa all’inclusione: a fronte delle 77mila classi abbiamo 76.500 alunni con disabilità; i numeri sono pesanti soprattutto in Lombardia: 12.365 classi di secondaria di primo grado con 15.662 alunni con disabilità.
Alla secondaria di secondo grado abbiamo 2.646.000 alunni in 124.500 classi con una media di 21,25 alunni per classe.
I dati ufficiali confermano la tendenza nota da tempo: il 51% degli studenti della secondaria di secondo grado frequenta un liceo, il 32% un tecnico e il restante 17% un professionale.
Nei licei ci sono dunque 1.354.000 studenti distribuiti fra le diverse tipologie di indirizzo: 354mila nei licei scientifici, 219mila negli scientifici di scienze applicate, 154mila nei licei di scienze umane e altrettanti nei classici.
E, per quanto riguarda la secondaria di secondo grado, c’è un dato che colpisce: nelle regioni mediamente più “ricche” gli studenti dei licei sono quasi sempre meno del 50% (la media nazionale è del 51); in Emilia Romagna, addirittura, gli studenti dei tecnici sono il 36%, quelli dei professionali il 20% e quelli dei licei il 44%; in Sicilia, all’opposto, va nei licei il 53,4% degli studenti, nei tecnici il 27,6% e nei professionali il 18%.
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