Ma il Governo non doveva stroncare la ‘supplentite’? A sentire, Stefano D’Errico, segretario nazionale dell’Unicobas, la riforma della scuola, appena approvata in via definitiva alla Camera, farà diventare precari di ruolo decine di migliaia di neo assunti.
“Tutti hanno un posto fisso – dice d’Errico al quotidiano ‘La Stampa‘ di Torino -, anche chi è impiegato su di una linea di autobus, mentre con questa riforma della scuola gli insegnanti verrebbero inseriti in un organico funzionale, senza scuola fissa, per coprire le assenze dei colleghi o per piccole supplenze. E saranno a disposizione su un territorio che nei casi delle scuole superiori di molte zone d’Italia, potranno essere anche di oltre venti chilometri di ampiezza”.
D’Errico ha letto a fondo il testo di riforma a non ha dubbi: “i neo-assunti, con un incarico triennale: costoro moriranno davvero di ‘supplentite’ e saranno licenziabili in questa fase”.
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“La scuola si regge sul volontarismo e la buona fede dei docenti – aggiunge -. A questo punto diciamo basta: abbiamo già dato indicazione di prendere tutti le ferie da subito, così mancherà il numero legale nei Collegi dei Docenti che verranno presto chiamati a votare sul nuovo organico funzionale. E, poi, nessuna collaborazione con i nuovi dirigenti: non è obbligatorio assumere ruoli come quello di vicepreside o di collaboratore. Non parteciperemo ad attività aggiuntive, ai progetti, non sostituiremo i colleghi assenti, non parteciperemo alle gite e non adotteremo testi dell’industria libraria”
In conclusione, per il leader storico dell’Unicobas, questa riforma non migliorerà le scuole italiane “per tutti i motivi per cui è incostituzionale. Per la disparità di trattamento sulla titolarità d’istituto tra docenti e personale Ata, per la violazione dell’obbligo della parità di trattamento nei confronti degli amministrati”.
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