Lo scorso 6 maggio il Consiglio dei Ministri ha approvato in via definitiva lo schema del regolamento riguardante gli ordinamenti didattici delle istituzioni dell’Alta formazione artistica, musicale e coreutica, settore in cui viene recepito il modello sintetizzato nella formula del "3+2" (percorsi triennali di primo livello e corsi specialistici biennali). Il sistema, già ampiamente collaudato in ambito universitario, era peraltro già stato adottato come "sperimentazione" in diversi percorsi dell’Afam.
Il Miur sottolinea che i corsi sperimentali di I e II livello, articolati sul modello europeo del "3 + 2", hanno prodotto risultati positivi, facendo registrare, per Accademie delle belle arti e Conservatori di musica, nell’anno accademico in corso, un incremento delle iscrizioni (limitandosi ai percorsi triennali circa il 30% in più di iscritti nelle Accademie ed il 20% nei Conservatori). Nel 2004/2005 risultano iscritti, in totale, nel settore dell’Alta formazione (Accademie di belle arti, Conservatori, Istituti musicali, Isia, Accademia nazionale di arte drammatica e Accademia nazionale di danza) 68.840 studenti.
I titoli rilasciati dalle istituzioni di Alta formazione saranno il diploma accademico di primo e secondo livello e il diploma accademico di specializzazione, ai quali si aggiungono il diploma di formazione alla ricerca, equiparato al dottorato di ricerca universitario, ed il diploma di perfezionamento o master.
Come già avviene per il sistema universitario, occorreranno 180 crediti formativi per conseguire il diploma di primo livello, almeno ulteriori 120 crediti accademici per ottenere il diploma di secondo livello e 60 crediti per il diploma di perfezionamento o master. Gli studi compiuti per ottenere i titoli previsti dal precedente ordinamento possono essere valutati in crediti accademici per il conseguimento dei nuovi titoli. Gli studenti già iscritti al momento dell’entrata in vigore dei nuovi ordinamenti avranno l’opportunità di scegliere se vogliono completare i corsi del vecchio ordinamento o se preferiscono proseguire gli studi secondo i nuovi ordinamenti.
Il provvedimento, inoltre, stabilisce che, fino all’attivazione della formazione musicale e coreutica di base nell’ambito dell’istruzione primaria e secondaria, i Conservatori, gli Istituti musicali pareggiati e l’Accademia nazionale di danza prevedano nell’offerta formativa corsi che consentono la frequenza agli alunni iscritti alla scuola media e alla scuola di istruzione secondaria di II grado.
Le istituzioni dell’Afam potranno svolgere anche attività di produzione artistica e di ricerca nonché attività formative non curriculari finalizzate alla formazione permanente.
"Con questo provvedimento", ha affermato il ministro Letizia Moratti, "viene riconosciuto pienamente il grande valore di un settore apprezzato in tutto il mondo e viene data risposta concreta alla richiesta di nuove professionalità emergenti",
Ma la Flc Cgil segnala carenze nel provvedimento, non condividendo, in modo particolare, "la mancanza di una corrispondenza tra il sistema dell’Alta formazione e quello universitario perché l’autonomia e la specificità se non sono messe nelle condizioni di poter dialogare all’interno del mondo universitario producono separatezza ed isolamento".
Secondo il sindacato, inoltre, "il testo, dichiarato definitivo, comunque richiederà alcuni chiarimenti su aspetti tecnico-finanziari". Si sottolinea che l’indicazione "che tutto si dovrà realizzare a costo zero per lo Stato, la dice lunga da un lato delle reali potenzialità che questo decreto potrà concretizzare e, dall’altro, dell’interesse che il Governo riserva ad istituzioni di così alto valore e significato".
E se il ministro Moratti parla di rilancio del settore inerente belle arti, musica, danza, teatro e design, per la Flc Cgil, invece, "la continua assenza di risorse penalizza il grande patrimonio artistico, storico e culturale" rappresentato dalle istituzioni dell’Alta formazione.
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