“Non abbiamo bisogno di sceriffi o manager, ma di ‘motori di cambiamento’: per questo abbiamo fornito nuovi strumenti ai dirigenti scolastici”.
È questo uno dei passaggi dell’intervento di Francesca Puglisi, responsabile Scuola del Pd, tenuto il 25 maggio all’Istituto Galileo Galilei di Roma nel corso del convegno Anp “Il preside in Europa”.
“Abbiamo dato, per scelta politica, la responsabilità ai capi d’istituto di assegnare il bonus premiale, sulla base dei criteri del comitato di valutazione”, ha detto la democratica.
È stata una decisione in contro-tendenza, ma fondamentale: “ecco perché – ha aggiunto – non abbiamo mollato sulla decisione intrapresa di investire sul merito. Aver chiesto la fiducia delle Camere sulla Legge 107, significa aver legato il destino del Governo su quella decisione”.
“In questi giorni stiamo lavorando su importanti deleghe contenute nella riforma, che presto diventeranno decreti legislativi. A me – ha continuato Puglisi – è piaciuto molto un requisito chiesto ai dirigenti scolastici per attuare quei grandi cambiamenti contenuti nella riforma: è l’intelligenza emotiva, citata dal professor Giorgio Rambado. Si tratta di un requisito centrale, che può essere decisivo. Ad esempio, questa abilità andrebbe messa in atto per riuscire ad utilizzare al meglio l’organico di potenziamento, gestendo con intelligenza dei docenti professionisti che possono aiutare ogni singola scuola a crescere”.
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Anche Puglisi si è soffermata sulla didattica personalizzata: “i nostri studenti, a tutti i livelli, hanno bisogno di un nuovo sistema di valutazione. Sulla base delle novità inserite nella Legge 107/15, questo potrà avvenire. A tutti i livelli scolastici”.
Puglisi ha quindi ricordato che presto, attraverso una delle leggi delega della Buona Scuola, “abilitazione all’insegnamento e reclutamento verranno uniti, per la prima volta, in un unico percorso: con le scuole che valuteranno come i nuovi docenti lavorano sul campo e verificare se meritano di essere assunti”.
““Questo significa ‘autonomia e responsabilità’: non esiste più la scuola dove tutti sono responsabili. Anche il dirigente scolastico sarà valutato ogni tre anni”, per verificare la sua portata innovativa e l’attuazione degli obiettivi.
“Non sono previsti tagli di insegnanti, ma continueremo ad investire. È appena stato approvato il decreto scuola alla Camera, che va in questa direzione, ad iniziare dai compensi per i commissari dei concorsi dei docenti”.
“Dopo la sfida della flessibilità, che abbiamo portato in Europa, come ha detto il nostro premier, ora è il momento di investire in cultura e capitale umano”, ha concluso la responsabile Scuola Pd.
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