Categorie: Didattica

I paradossi di Escher in mostra a Milano. Previsti spazi per la didattica

Sapete cos’è un oggetto impossibile? E’ qualcosa che non può essere creato nella realtà tridimensionale perché non risponde alle leggi della geometria.

E’ possibile però tracciarne l’immagine attraverso una rappresentazione in due dimensioni. L’effetto che produce il disegno è un paradosso, una illusione ottica di tipo cognitivo.
Uno dei più grandi maestri nella creazione di questo tipo di “costruzioni impossibili” è stato l’incisore e grafico olandese, Maurits Cornelis Escher, le cui opere hanno destato molto interesse in matematici e fisici perché l’autore con la sua arte riesce a usare principi scientifici per realizzare effetti paradossali. A Milano per osservare, e si potrebbe dire anche studiare, le opere dell’artista olandese presso Palazzo Reale è stata allestita una mostra che ospita centinaia di opere di Escher che descrivono il percorso artistico del litografo olandese la cui arte ha influenzato nello scorso secolo tanti settori come quello dei fumetti e del cinema.
La mostra iniziata il 24 giugno 2016 proseguirà fino al 22 gennaio 2017 e sono previste delle visite guidate e didattiche per gruppi scolastici distinti per ordine di scuola: Scuola Primaria (Escherland) e Scuola secondaria di primo grado dove si racconta “la storia di un piccolo punto, che muove i primi passi nello spazio imparando a diventare linea, figura piana e infine solida”; Scuola Secondaria in cui gli studenti viaggiando nella suggestione del paradosso “saranno sfidati a interrogarsi sul senso dei concetti di spazio, infinito, ordine e caos, fino a riflettere sul rapporto profondo e conflittuale tra realtà e rapprsentazione”.

Il 15 settembre dalle 16 alle 18 è prevista una presentazione della mostra, presso Palazzo Reale riservata a docenti, guide e capigruppo (entro il 12 le richieste di iscrizione sul sito online). Una mostra dunque indubbiamente interessante per gli studenti e per i docenti, i quali  in tema di paradossi (non geometrici ma legislativi) – la battuta è d’obbligo –  con la legge 107 cominciano ad avere una certa familiarità.

Fabio Guarna

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