I Partigiani della Scuola Pubblica aderiscono alle ragioni del NO al referendum costituzionale sulla proposta di riforma del senato imposta dal governo Renzi.
Da insegnanti non condividiamo le finalità liberticide del DDL Boschi, che, grazie al combinato con l’Italicum impedisce di fatto l’esercizio della sovranità popolare, garantendo ad una maggioranza di parlamentari scelti dai partiti, che potrebbe anche rappresentare solo il 10 % della popolazione , l’esercizio di un potere assoluto che non risponde all’elettore, ma ai centri di affari e di potere.
È l’ultimo e più grave atto di un esproprio forzato ai cittadini di ogni diritto all’autodeterminazione, dopo il Job act, la riforma della scuola, i piani di rientro sanitari che inibiscono il diritto alla salute. Lo spiegamento di forze messo in atto da un governo illegittimo, che opera quindi nel pregiudizio di costituzionalità, tramite media asserviti grazie a finanziamenti pubblici milionari è un grave attentato alla democrazia di questo Paese che dovrebbe risvegliare più di una coscienza sopita.
Abbiamo inoltre visto la gravità degli atti di un governo che non risponde al popolo nel decreto salva-banche, negli emendamenti a favore dei petrolieri amici e nei piani di rientro sanitari che tagliano la diagnostica alla gente comune.
Abbiamo perso la libertà e la dignità sul lavoro, perché ogni lavoratore è, grazie al governo Renzi, alla totale mercè del suo datore di lavoro: la sua vita è a sua totale e completa disposizione, domenica, festivi, giorno e notte, il voto controllato la libertà di espressione e gli spazi per esercitarla inesistenti, grazie alla precarietà e alla libertà di licenziamento senza giusta causa, un concetto che ci riporta nel medioevo, che tra l’altro non ha scalfito il tasso di disoccupazione nel nostro paese, ma è servito solo a fare di cittadini liberi degli sfruttati.
Con la riforma Boschi vogliono tanto potere, ma per farne cosa? Dopo un operato tanto nefasto, potremo mai accettare di regalare un Si ad una riforma che ci consegna mani e piedi, totalmente indifesi, ad un qualsiasi super premier?
Calpestare la Costituzione, voluta e pensata dall’amore sofferto con cui i Padri Costituenti ci hanno regalato la dignità di uomini liberi, in nome del profitto di imprenditori, che spartiscono i proventi delle risorse del nostro Paese con i politici?
I Partigiani della scuola pubblica, come l’ANPI, Ferdinando Imposimato, Stefano Rodotà e il Comitato nazionale di difesa della Costituzione dicono NO e faranno campagna attiva contro la riforma Boschi, perché possiamo tutti svegliarci nuovamente cittadini liberi dopo una parentesi di illegittimità in cui ci siamo ritrovati per una serie di eventi che, grazie alla scarsa o omessa vigilanza di alti organi istituzionali, sono sfuggiti al nostro controllo.
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