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I Pas anche per docenti di infanzia e primaria

Circola in rete la bozza del Decreto Legge per l’attivazione dei PAS (percorso abilitante speciale) e del concorso straordinario che saranno banditi entro il 2019 a seguito dell’intesa dell’11 giugno 2019 Miur-sindacati.

Dalla bozza si evince che possono partecipare al percorso i docenti che, per almeno tre anni scolastici, anche non consecutivi, tra il 2011/2012 e il 2018/2019 abbiano requisito di servizio, ma è preso in considerazione unicamente il servizio prestato nelle scuole secondarie. Eppure nell’intesa Miur-sindacati dell’11 giugno scorso non c’era il vincolo del servizio nelle secondarie.

Con l’esclusione ai Pas dei docenti di ruolo infanzia e primaria vengono lesi i diritti e il futuro professionale di tanti insegnanti che, per le più svariate motivazioni come l’eccessiva lontananza da casa o la perdita di titolarità o ancora il desiderio di passare di ruolo da un ordine all’altro, hanno un serio interesse ad abilitarsi in altre discipline. Che si accolga l’appello dei docenti di ruolo infanzia e primaria, che giustamente ricordano di avere già superato uno o più concorsi selettivi.

Ci auguriamo che si permetta anche ai docenti di ruolo infanzia e primaria già nei ruoli dello stato, in possesso degli specifici titoli, di potersi abilitare in altre classi di concorso. Il cambiamento è una necessità per tutti e ci auguriamo che il Miur si occupi al più presto anche dei docenti infanzia e primaria, che si sentono “ingabbiati” in un sistema che non qualifica al meglio anche questa categoria di docenti.

I docenti di ruolo infanzia e primaria chiedono pubblicamente al Ministero dell’Istruzione, l’INSERIMENTO ai Pas bandito entro il 2019. Non ci sembra giusto essere esclusi considerando che i dottori di ricerca, hanno accesso ai corsi senza necessità del servizio in virtù del loro titolo. Conosciamo  bene il mondo della scuola, perché  avendo alle spalle tanti anni di insegnamento ed esperienza e aggiornamento continuo,  conosciamo sicuramente tutte le tematiche richieste in campo pedagogico e didattico come richiesto dagli attuali programmi ministeriali.

Rosaria Arci

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