E’ vero che l’istituto ha un passivo di 10 miliardi (dovuto in gran parte alla fusione con l’Inpdap), ma quei soldi "ce li darà lo Stato".
Col passivo di oltre 9 mld raggiunto con l’accorpamento di Inpdap ed Enpals, Mastrapasqua ha precisato che “lo Stato ci dà questi 9 mld, quindi non c’è nessun problema”. Insomma nessun buco nei conti: “Le pensioni sono un contratto tra lo Stato e i lavoratori che lavorano e successivamente andranno in pensione. Il problema finanziario non esiste, ma è solo un problema prettamente contabile di rappresentazione nel bilancio di questa partita dell’Inpdap”.
Saranno quindi le casse pubbliche a colmare gli squilibri dell’Inps. Ma, al di là del rapporto tra entrare e uscite, quanto ci costa la macchina Inps? L’intera struttura più o meno 5 miliardi l’anno. E’ vero, Mastrapasqua ha tentato di ridurre i costi, ha azzerato le consulenze. Ma le spese restano esorbitanti.
Leggendo il bilancio preventivo 2013, si notano esborsi che suonano ancora fuori misura. Si scoprono spese che raccontano l’arretratezza della pubblica amministrazione italiana. Perché meno della metà di quei 5 miliardi sta nel costo del personale. Il resto sta in un labirinto di voci che si stratificano fino a toccare una cifra che vale quanto due volte l’abolizione dell’Imu.
Bollette care per l’Istituto: le spese per utenza, acqua, illuminazione e riscaldamento sfiorano i 40 milioni l’anno. Gli affitti sono stati azzerati alla voce "risorse strumentali", ma si sono moltiplicati quelli relativi a "centro di responsabilità altre strutture di Direzione Generale": uffici in affitto per 67 milioni. Che si aggiungono ai 64 che l’Inps paga per immobili che una volta possedeva. Tutto ciò risale al 2005, quando il governo Berlusconi-Tremonti impose la cessione degli immobili al Fip (un fondo creato ad hoc per valorizzare e razionalizzare le risorse, che ha poi costretto l’Istituto a sobbarcarsi l’affitto.
E infine una sorpresa. Per il 2013 l’Inps ha crediti da riscuotere per 134 miliardi e passivi per 109. Se dovessero rientrare tutti i soldi dovuto, bene. Ma se si scoprisse che parte di essi sono inesigibili, il buco si allargherebbe. Ma, come dice Mastrapasqua, non ci sono rischi. Paga lo Stato.
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