L’art. 15 del CCNL del 29 novembre 2007 prevede, al comma 2, che il dipendente, docente o ATA, ha diritto a domanda a tre giorni di permesso retribuito per motivi personali e familiari documentati anche mediante autocertificazione.
In proposito, è necessario che il dipendente che fruisce dei permessi per motivi personali o familiari specifichi nel dettaglio i motivi dell’assenza, esplicitando dove sia stato e cosa abbia fatto o è sufficiente una generica dichiarazione di assenza per esigenze personali senza alcuna ulteriore indicazione?
Alla domanda ha risposto l’ARAN, con un proprio orientamento applicativo riguardante il Comparto Scuola, precisando che il dipendente è tenuto a fornire una motivazione, personale o familiare, che deve rappresentare il presupposto giustificativo del permesso. La motivazione, come specificato dal Contratto, deve essere documentata, anche mediante autocertificazione del dipendente interessato.
In ogni caso – ribadisce l’ARAN – i motivi addotti dal lavoratore non sono soggetti alla valutazione del dirigente scolastico. Infatti, la clausola prevede genericamente che tali permessi possono essere fruiti “per motivi personali e familiari” consentendo, quindi, a ciascun dipendente, di individuare le situazioni soggettive o le esigenze di carattere personale o familiare ritenute più opportune ai fini del ricorso a tale particolare tutela contrattuale.
Il DL 71/2024, decreto recante disposizioni urgenti in materia di sport, di sostegno didattico agli alunni…
Un docente a tempo determinato non può perdere il diritto all'indennità sostitutiva delle ferie solo…
Una nostra attentissima lettrice, docente titolare su posto normale, ci chiede a chi spetta la…
Con la nota 106348 dell’11 luglio 2024 il Ministero dell'Istruzione e del Merito ha comunicato che dal…
Nel periodo compreso tra il 16 luglio 2024 (ore 09.00) e il 2 agosto 2024 (ore 23.59) saranno aperte…
Negli ultimi tempi, si è discusso molto degli stipendi dei dirigenti scolastici, che, in base…