I precari della scuola primaria di Bologna iniziano lo sciopero della fame

Renzi ha dedicato molto spazio alla scuola nel suo primo discorso al Senato, per ottenere la fiducia.
Un discorso generalista, tipico del buon politico e demagogo, che deve farsi votare sia dalla destra che dalla sinistra, per la fiducia, un discorso che non entra nel merito delle cose concrete e calde, come quella anticipate dal ministro Giannini, valutazione, Invalsi, scatti di anzianità, anzi, a dirla tutta il discorso di Renzi serve proprio a placare gli animi infuocati dopo le dichiarazioni del nuovo ministro.
Ma i precari della scuola nonostante le belle parole espresse, non ci stanno. Il gruppo precari della scuola primaria dei Cobas scuola di Bologna inizia lo sciopero della fame a staffetta, richiamando metaforicamente quella staffetta che vi è stata tra Letta e Renzi, lasciando intendere che nella scuola non vi saranno, probabilmente, con riferimento al personale, certamente novità volte a salvaguardare la dignità di questi lavoratori e lavoratrici.
Nel comunicato dei docenti della scuola primaria si legge che “negli ultimi 10 anni la scuola Primaria italiana è rimasta in piedi solo grazie al lavoro degli insegnanti precari. Molti di questi insegnanti (quelli diplomati entro il 2002) si sono visti vanificare il valore abilitante del diploma e ora attendono l’attivazione di corsi universitari a pagamento – i Pas – avviati solo in alcune regioni. Si sta prospettando una situazione di gravissima disuguaglianza tra precari “fortunati” che potranno conseguire da quest’anno l’abilitazione e avranno così priorità rispetto a quelli la cui regione non ha attivato i Pas. Eppure c’è una sentenza del Consiglio di Stato di Giugno 2013 che riconosce abilitante il diploma magistrale conseguito entro il 2002”.
E pretendono od un rimedio reale e concreto, e non demagogico a questo problema oppure di dare a tutte e tutti questa sacrosanta abilitazione. Quali sono dunque le loro rivendicazioni? “Per la scuola Materna ed Elementare prendere atto della sentenza del Consiglio di Stato e attivare, da subito, sia per i diplomati che per i laureati, i corsi abilitanti (non i Pas!!!) tenuti all’interno delle nostre scuole pubbliche, senza spese per i colleghi e le colleghe”. Per questo da lunedì 24 febbraio, pur continuando il loro lavoro, hanno deciso di iniziare uno sciopero della fame a staffetta per manifestare la loro concreta “fame di diritti”.

Lo sciopero a staffetta continuerà fino a sabato 1 marzo quando invitando tutti i precari all’assemblea alle 10,30 presso il circolo arci “Angolo B” via San Rocco, 5/D di Bologna decideremo come continuare la lotta. Ma i problemi dei precari sono tanti, per non parlare dei non precari, come la questione stipendi, del fatto che svolgono orario di lavoro di 24 ore e con retribuzione inferiore rispetto ai colleghi ed alle colleghe degli altri ordini e gradi di scuola, che a loro volta percepiscono retribuzioni indegne per il lavoro effettuato, insomma questo è il primo atto di lotta che inizia nella scuola in concomitanza con le parole renziane.

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