Il post pubblicato dalla senatrice Granato, del Movimento Cinque Stelle, ha accesso una polemica infinita che riguarda i precari della scuola, che si sono sentiti offesi dalle parole della pentastellata.
Proviamo a fare il punto partendo proprio dal principio: il post della senatrice Granato. Uno dei passaggi più criticati è stato: “Gravissima trovo la MANCANZA DI VISIONE dei sindacati che compattamente si preparano a questo che non è altro che un primo passo, a cui poi farebbero seguito altre rivendicazioni analoghe che trasformerebbero gradualmente la scuola in un gigantesco bacino occupazionale dove si confermerebbe il detto popolare “chi non sa, insegna”, che tanto ha danneggiato l’immagine dei docenti nella società italiana e tanto ha inciso nelle retribuzioni da terzo mondo riservate alla categoria“.
Ma forse il punto critico è proprio il seguente: “Vogliamo questo?Ne siamo proprio sicuri? Perché questo è il solco in cui si muovono le rivendicazioni di un pugno di soggetti che si definiscono insegnanti, ma tali sono solo perchè il caso evidentemente ha voluto così. Impossibile che un docente che sia veramente tale escogiti ogni stratagemma utile pur di evitare una normale procedura concorsuale pure lungamente concertata sia con le forze politiche che costituiscono la maggioranza di governo , sia con le organizzazioni sindacali. Dello svilimento del ruolo del docente, che da professionista verrebbe ufficialmente declassato a mestierante, artigiano della formazione nessuno ha nulla da dire?“.
La risposta dei docenti è stata rumorosa e anche sulla nostra rubrica i lettori ci scrivono sono già arrivati diversi sfoghi e riflessioni amare sulle parole di Bianca Laura Granato.
Giovanni Di Filippo, nella lettera pubblicata dalla nostra testata, scrive: “Se la senatrice pensa che i precari sviliscano il ruolo dell’insegnante, vorrei ricordarle che, questo “pugno di soggetti”, rivestono da decenni il ruolo di educatori dei figli degli italiani e degli stessi Illustrissimi Onorevoli. Siamo precari creati dallo Stato, gli stessi che da sempre permettono il corretto funzionamento della macchina scolastica, gli stessi che il Ministro Azzolina vuole esodare attraverso un concorso farsa, atto a cestinare 60.000 famiglie italiane. Probabilmente alla senatrice Granato, così come a tutti gli altri esponenti del M5S, è sfuggito il piccolo particolare che l’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro, e non sull’abuso del lavoro, espletato attraverso la reiterazione ingiustificata dei contratti a termine“.
“Insegnante Senatrice Granato, i precari che a suo dire danneggiano l’immagine della scuola e nella società italiana, sono i suoi ex colleghi, coloro con i quali Lei e qualche insegnante onorevole, che oggi pontifica dai bei palazzi al posto di farsi portavoce e rappresentante delle reali esigenze che vengono dalla società vera, avete collaborato gomito a gomito ogni mattina nel mondo reale della scuola!!!!! Sono coloro che “sono stati utilizzate da anni e che continuerete ad utilizzare” per chiudere l’anno scolastico e certificare le competenze dei ragazzi mi chiedo, dunque, con quale buon senso una classe politica e una Senatrice della Repubblica Italiana possono usare certe frasi e, soprattutto, delegittimare ed offendere i colleghi agli occhi dei ragazzi e delle famiglie“, scrive il lettore Francesco Pace.
Un maestro precario, l’insegnante di sostegno Carlo Albergo, scrive invece: “Io la ringrazio per il coraggio delle sue parole scritte questa mattina, spero che questo stesso coraggio lo abbia anche a settembre nel dire ai genitori di tanti bambini e ragazzi, disabili e non, che non possono entrare in classe perché i precari, “persone che non sanno, ma insegnano”, quest’anno non possono avere le supplenze, per cui fino a quando non verranno espletate tutte le operazioni concorsuali, i loro figli dovranno rimanere a casa. Questo significa governare: assumersi le proprie responsabilità fin in fondo, non essere forte con i deboli e deboli con i forti“.
“Qui non si tratta di concorso, ha offeso e mancato di rispetto gli insegnanti che hanno conseguito una laurea per poterlo fare, e non sono certo la rovina della scuola pubblica Italiana, soprattutto se chiamano i neolaureati per coprire le cattedre altrimenti vuote“, scrive invece una lettrice sul nostro gruppo Dillo al Ministro.
Insomma, le parole della senatrice Bianca Laura Granato hanno scatenato il malcontento fra gli insegnanti che da anni lavorano nella scuola.
Nel frattempo, nel pomeriggio del 17 aprile, la senatrice pentastellata ritorna sull’argomento, con un altro post: “Visto che il mio post è stato come facilmente prevedibile totalmente strumentalizzato, mi limito con questo a ribadire, se non fosse risultato sufficientemente chiaro, che il nostro impegno nei confronti delle richieste legittime dei precari è sempre stato massimo. Infatti siamo al lavoro per garantire, nonostante la situazione attuale, l’aggiornamento delle graduatorie provinciali (e non d’istituto, come suggerisce Pittoni) e l’espletamento di 2 procedure concorsuali che daranno luogo a 48.000 nuove assunzioni. I precari con 3 annualità di servizio potranno partecipare ad entrambe. Quelle che non riteniamo in alcun modo di assecondare sono le richieste di rendere la procedura concorsuale straordinaria non selettiva. E lo facciamo non per il male di qualcuno ma per il BENE DI TUTTI”.
La senatrice si riferisce alla prossima pubblicazione dei bandi di concorso entro il mese di aprile, come abbiamo riportato già in precedenza.
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