Categorie: Precari

I precari e le altre vie per passare di ruolo

Così si rivolgono al Giudice del lavoro. Uno su tutti il caso di Salerno. Sono infatti  almeno una decina i docenti salernitani che negli ultimi 2 anni hanno detto addio al precariato, grazie a sentenze dei giudici  del lavoro di Salerno, Vallo della Lucania e  Lagonegro. In sintesi alcuni professori, stanchi del pasticcio code e inserimento a pettine, hanno fatto ricorso al Giudice del lavoro e l’hanno vinto. Tali sentenze hanno permesso ai docenti di essere assunti a tempo indeterminato dal Miur.

Questi professori, negli anni scolastici 2009/2010 e 2010/2011, erano praticamente precipitati in fondo alle graduatorie provinciali (tre province aggiuntive) non considerando il loro punteggio, in “coda” dunque e non a “pettine”. Successivamente, tale sistema delle ‘code’ è stato dichiarato incostituzionale: i trasferimenti dei docenti precari della scuola dovevano avvenire mantenendo il punteggio originario.

E’ evidente che, se fossero stati  inseriti a ‘pettine’, secondo il proprio punteggio ed in base all’ anzianità di iscrizione in graduatoria, i ricorrenti avrebbero avuto diritto all’ immissione in ruolo precedentemente, poichè gli immessi in ruolo di quel biennio possedevano un punteggio inferiore al loro.

Da qui il ricorso al Giudice del lavoro che ha posto fine ad un precariato che durava da oltre dieci anni. Il
contratto, naturalmente, avrà valore retroattivo, e consentirà anche migliori condizioni economiche.

Insomma c’è un’altra via per entrare di ruolo, piuttosto che attendere le fantomatiche assunzioni del piano Renzi. Fare ricorso. Perché ormai le varie normative, susseguitesi senza alcuna ratio, hanno creato un tale pasticcio, che per i legali è facile trovare il punto debole e sanare il vulnus. Basta avere i soldi per rivolgersi all’avvocato e immissione in ruolo potrà essere.  

Silvana La Porta

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