I precari GaE infanzia non sapevano…

Dalle affermazioni rilasciate dall’on. Coscia sulla sua pagina facebook e poi riportate da Orizzonte scuola i precari delle GaE infanzia apprendono, con stupore, che anche per loro, c’è stata la fase nazionale per le immissioni in ruolo e che quindi dovrebbero fare un mea culpa, come i colleghi delle altre classi di concorso, per non aver presentato domanda! L’esimia Onorevole ha dimenticato un particolare rilevante: la fase B nell’infanzia si è realizzata solo per i posti di sostegno e la fase C non c’è stata, perchè il potenziamento per tale grado di scuola non è stato previsto! Sentire queste parole da un esponente politico che ha firmato la legge 107/2015 suscita un po’ di perplessità!

Se ci fermassimo solo a ciò, potremmo passarci sopra, dimenticare qualche “sfumatura” della “Buona scuola” è un peccato veniale! Ci sono affermazioni ben più gravi: la messa in dubbio che nel futuro ci possa essere ancora l’immissione in ruolo sul 50% soprattutto perchè entrano in GaE i diplomati magistrale! Una cosa non lega con l’altra: perchè l’ingresso dei DM comporterà che le graduatorie saranno chilometriche e non esauriranno in breve tempo, invece, che permane il diritto delle GaE di essere assunti sul 50% dei posti è sancito dalla stessa legge 107.

Allora quali sono le intenzioni future:apportare delle modifiche? Così pioveranno altri ricorsi, perchè ormai tutto si risolve così. Facendo il punto della situazione a quali conclusioni si può arrivare? Che sulla SCUOLA, chi ci governa è nel pallone, la 107 è una legge che presenta tante storture alla quali si vogliono mettere delle pezze con degli emendamenti folli per non dire diabolici che creano ulteriori errori:

1. Poichè molti docenti, in cambio dell’agognata immissione in ruolo hanno dovuto spostarsi a 1.000 chilometri dalle proprie famiglie, ora li vogliono far tornare a casa con le assegnazioni provvisorie creando lo svuotamento del nord e l’ingolfamento del sud.
2. Per l’infanzia, non avendo previsto il potenziamento, si vuole favorire solo una graduatoria anziché l’altra causando una palese discriminazione suscettibile di immediato contenzioso,perchè sicuramente non si rimarrà inerti a sopportare l’ennesima differenza di trattamento.
3. Sulla questione dei DM la politica non è capace di trovare soluzioni eque, ma subisce le sentenze senza prendere alcun provvedimento di natura legislativa!
 
Queste risposte mortificano la categoria dei precari, i quali hanno contribuito a mantenere le scuole aperte con la loro professionalità e con i titoli giusti, perchè stabiliti dalla legge, pertanto non possono tollerare che quando chiedono spiegazioni in merito alla loro situazione abbiano risposte sommarie e confuse.
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