Si tratta di una sentenza del Tribunale del Lavoro di Novara che ha riconosciuto ad otto precari di lungo corso, senza alcuna riserva, gli scatti di stipendio che vengono attribuiti ai docenti di ruolo e i relativi arretrati. È una sentenza apri pista, infatti a giorni si attende il giudizio per altri venti docenti precari e altri venticinque stanno per presentare al giudice del Lavoro istanza di ricorso per vedersi riconosciuto l’avanzamento stipendiale. Rispetto l’esito di tale sentenza, l’amministrazione sta considerando l’eventualità di ricorrere, attraverso l’Avvocatura dello Stato, in appello. Se così fosse, il tutto passerà al giudizio definitivo della Corte d’Appello di Torino. Comunque vada c’è da dire che in Italia il docente precario è considerato sia giuridicamente che economicamente un docente di serie b, principio che contrasta profondamente la direttiva europea 1999/70. In riferimento alla direttiva europea poco fa citata ed in particolare alla clausola 4 di tale direttiva, potremmo ricordare la sentenza del giudice del Tribunale del Lavoro di Belluno (n.79 del 19 giugno 2012), che scrive: “In applicazione del principio di parità di trattamento tra lavoratori a tempo determinato e a tempo indeterminato, sotto il profilo delle condizioni d’impiego, stabilito dalla clausola 4 dell’accordo quadro sul lavoro a tempo determinato, recepito dalla Direttiva 1999/70/CE, i docenti della scuola statale neo immessi in ruolo hanno diritto, dopo il superamento dell’anno di prova, al riconoscimento come servizio di ruolo, sia a fini giuridici che economici, dell’intero servizio di insegnamento non di ruolo svolto prima dell’assunzione a tempo indeterminato”.
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