Riceviamo e pubblichiamo un comunicato da parte di CO.N.GAE Sicilia, in cui si parla delle divisioni fra docenti precari e della situazione denunciata dal comitato sulla mancata stabilizzazione e sui diritti violati.
I veri precari storici delle GaE sono indignati e palesemente offesi nella loro persona e nella loro intelligenza… da mesi su vari gruppi e su tutti i social leggiamo post alquanto offensivi e pieni di falsità da parte di alcune categorie che si definiscono docenti, i quali pur di arrivare al loro scopo, si servono di inganni e di strategie per infangare la vera e sola categoria di docenti: i precari storici delle GaE, quelli che da una vita vivono la scuola, che hanno accumulato punteggi, master, lauree, superato più di un concorso, che hanno rispettato sempre le regole e si sono attenuti alle leggi emanate dai legislatori per il corretto funzionamento della Pubblica Statale Italiana.
Noi, non ci siamo piegati al piano di assunzione della 107 perché abbiamo vagliato, letto e compreso la legge nelle sue svariate e sottili sfaccettature, ma soprattutto, non ci siamo abbassati ai vari giochetti politici e sindacali e non disonestamente abbiamo aderito ai tanti ricorsi artefatti, messi in atto da qualche sindacato che ha lucrato vergognosamente sulle spalle della parte più debole del paese in un momento di crisi per la società. Siamo rimasti inermi e in silenzio fino ad ora proprio per non creare ancora più spaccature e non rispondere a provocazioni gratuite e meschine.
Ma adesso diciamo basta! Abbiamo sopportato pazientemente fin troppo! È pur vero, che le ultime scelte scellerate di politici e sindacati hanno fatto in modo di far nascere una guerra tra poveri, mettendo contro diverse categorie di docenti con diritti, esigenze e situazione differenti, ma è anche vero che non possiamo essere noi precari storici a pagarne sempre le conseguenze…non abbiamo mai chiesto di togliere diritti a chi li ha acquisiti e non abbiamo mai chiesto di avere qualcosa che non ci toccasse… vogliamo soltanto che si rispettino i diritti di tutti attraverso delle leggi giuste che guardino veramente alle legittime aspettative di ogni categoria, senza privilegiarne alcuna, dove al primo posto vi sia il merito e la giustizia e che non diventino parole, spesso richiamate da tutti, per ottenere il proprio tornaconto personale.
Ai nostri alunni, abbiamo sempre insegnato ad essere umili, onesti, a rispettare le leggi, la giustizia e soprattutto a non calpestare con l’inganno e le offese il prossimo, … diversamente, pensiamo che si può di certo considerare degni di essere “educatori” o “insegnanti” se privi di questi valori!!
Citando le parole di Piero Angela, vorremmo scuotere le coscienze di voi tutti e portarvi a riflettere seriamente su ciò che sta accadendo nella scuola: “L’insegnante è quella persona alla quale un genitore affida la cosa più preziosa che possiede suo figlio: il cervello. Glielo affida perché lo trasformi in oggetto pensante. Ma l’insegnante è anche quella persona alla quale lo Stato affida la cosa più preziosa che: la collettività dei cervelli perché diventino il paese di domani!”
I veri precari storici dicono basta alle tante offese e ingiustizie! Noi non ci fermeremo ma continueremo la nostra lotta alla legalità e all’affermazione dei nostri diritti acquisiti con merito e sacrificio, non risponderemo alle provocazioni, ma non possiamo rimanere in silenzio, per questi motivi combatteremo con ogni mezzo a nostra disposizione e soprattutto nelle sedi opportune.
“A buon intenditore poche parole!”
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