Il dirigente scolastico viene oggi imposto dall’Amministrazione centrale scolastica alla singola scuola, senza che i professori e gli altri soggetti coinvolti, possano in alcun modo esprimere un giudizio sul suo operato.
Sull’attività del dirigente scolastico non possono esprimere nessun giudizio oggi neppure le famiglie e i ragazzi.
Non possono esprimere un giudizio neppure le imprese e le istituzioni che entrano in contatto con l’istituzione scolastica.
L’unica possibilità teorica di controllo è da parte dell’amministrazione centrale e non risultano, in tutta la storia scolastica italiana, dirigenti rimossi dall’incarico ma la riconferma è sempre avvenuta fino all’età di pensionamento.
Una sorta di “infallibilità” prevista per legge. La durata dell’incarico deve invece essere limitata nel tempo e il Preside, solo con il rinnovo della fiducia, deve proseguire la conduzione dell’istituzione scolastica. I docenti, che ancora oggi godono della stima dei ragazzi e delle famiglie, sarebbero in grado di scegliere tra loro un collega in grado di svolgere adeguatamente il ruolo di preside, sentiti anche i rappresentanti dei genitori e alunni presenti nel consiglio di istituto.