Equiparazione ai dirigenti pubblici dello stesso comparto, almeno per quanto riguarda la retribuzione della parte fissa; incremento da fondi contrattuali, pari a 135 euro mensili, a decorrere da gennaio 2018; riconoscimento della possibilità di ottenere il rientro al ruolo di provenienza entro i primi 5 anni di ruolo; possibilità di delegare funzioni e potere di firma in caso di assenza. Sono alcuni degli aspetti più significativi del nuovo contratto per dirigenti scolastici che, nella notte tra il 13 e il 14 dicembre, i sindacati hanno sottoscritto con la parte pubblica.
La prima organizzazione a commentare l’avvenuto accordo è stata la Cisl Scuola: “Si tratta di un obiettivo di grande significato politico, da tempo perseguito e finalmente raggiunto con un contratto che anche per questo assume una rilevanza straordinaria”, ha detto Maddalena Gissi, segretaria generale del sindacato confederale.
Quella appena conclusa, ha continuato Gissi, “è una trattativa che si è rivelata delicata e complessa, ma che alla fine vede premiato il nostro impegno. È un risultato che la CISL Scuola ha inseguito con determinazione, per chiudere il cerchio di un rinnovo contrattuale lungamente atteso e completare così il buon lavoro fatto col rinnovo del CCNL di comparto”.
“C’è voluto più tempo del previsto, su questo hanno influito indubbiamente il passaggio di legislatura e la lunga attesa per la formazione del nuovo Governo, ma era importantissimo definire un’intesa prima che si chiudesse il 2018, e non solo per un fatto simbolico”.
È anche “fondamentale aver restituito alle relazioni sindacali – ha detto ancora la sindacalista – temi come la valutazione e le misure riguardanti la prevenzione dello Stress Lavoro-Correlato (un tema che nella stessa giornata era emerso al termine di uno studio commissionato da Anp), così come è molto importante l’istituzione di un comitato paritetico per verificare le ricadute in termini di innovazione”.
Inoltre, “tutti gli obblighi vengono più puntualmente ricondotti agli ambiti delle funzioni organizzative e gestionali proprie della dirigenza scolastica”.
“Il contratto della dirigenza si colloca in modo coerente nel contesto definito dal Ccnl di comparto, condividendone modelli, valori e obiettivi – ha continuato – Assegna al dirigente scolastico un ruolo chiave nella comunità scolastica, riconoscendone e valorizzandone la leadership educativa”.
“Abbiamo fatto – ha concluso Gissi – un passo molto importante e significativo in direzione di quell’adeguata valorizzazione della dirigenza scolastica da tempo al centro delle nostre rivendicazioni e di tante iniziative; il nuovo contratto ne riconosce opportunamente le specificità ma recuperando finalmente una condizione di più giusto equilibrio rispetto all’area della dirigenza pubblica”.
“Il contratto, che arriva dopo un blocco quasi decennale della contrattazione, acquisisce molti dei punti significativi della piattaforma unitaria FLC CGIL, CISL e UIL. Soddisfazione – afferma la FLC CGIL – per la riconduzione di significative materie al tavolo negoziale. Conferimento degli incarichi dirigenziali, valutazione, tutela della salute e sicurezza, formazione e aggiornamento sono tornate ad essere materie oggetto di negoziazione contrattuale, dopo che inopinatamente ci erano state sottratte dalla legge.”
“Fondamentali il rafforzamento del ruolo e della funzione del dirigente scolastico all’interno della comunità educante e l’acquisizione di importanti strumenti di regolazione delle relazioni sindacali. Sul piano economico c’è stato il recupero del potere d’acquisto in linea con l’Accordo del 30 novembre 2016, di circa 159 euro medi mensili lordi dal 1° gennaio 2018. Il testo sottoscritto realizza inoltre per i dirigenti scolastici l’equiparazione della retribuzione di posizione parte fissa a quella degli altri dirigenti dell’area, una rivendicazione da sempre presente nelle nostre piattaforme contrattuali.”
“Adesso la parola passa alle lavoratrici e ai lavoratori, alle colleghe e ai colleghi – conclude la nota – ai quali chiederemo il mandato per la sottoscrizione in via definitiva del contratto”.
“La presenza nel contratto del «profilo del dirigente scolastico» permette di individuarne la specificità rispetto alla categoria dirigenziale”.
“Oggi grazie a questa specificità, collegata alla scuola, si comincia a finanziare il settore istruzione”, fa notare il segretario generale della Uil Scuola, Pino Turi.
“Nel testo contrattuale – sottolinea con soddisfazione Turi – viene sottolineato il valore della sua azione nel promuovere e garantire la qualità dei processi formativi e valorizzata la connessione della figura del dirigente con la comunità scolastica”.
“Altro tema affrontato nel contratto – spiega Rosa Cirillo, responsabile del Dipartimento Dirigenti Uil Scuola – è quello legato alla sicurezza nei luoghi di lavoro, e dunque degli edifici scolastici, è l’aver messo in relazione la responsabilità in relazione alle funzioni organizzative e gestionali che svolge”.
“Una novità viene dall’introduzione dell’Organismo Paritetico per l’innovazione – aggiunge Cirillo – che permette di coinvolgere le organizzazioni sindacali, titolari della contrattazione integrativa, con finalità collaborative e di proposta su progetti di organizzazione, innovazione e miglioramenti delle attività scolastiche, con particolare riferimento al lavoro agile ed allo stress del lavoro correlato. E’ stata anche inserita la possibilità di rientrare in servizio, a richiesta, nel ruolo di provenienza.
La valutazione sarà oggetto di un successivo e specifico approfondimento in sede di confronto a livello nazionale”.
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