“I presidi a caccia di docenti superdotati”: Anief non lascia spazio a fraintendimenti. E aggiunge in un comunicato: «Attenzione, così si alimenta il contenzioso» che, diciamo noi, al sindacato di Pacifico non fa male, anzi.
Tuttavia anche la Flc Cgil campana è intervenuta sul tema con una lettera inviata dal segretario regionale all’Usr dove segnala «gravi incoerenze normative» contenute nei bandi delle singole scuole che «esporrebbero l’amministrazione a inutile contenzioso». Quali conteziosi? Si comincia, fa sapere Il Corriere del Mezzogiorno, dal «colloquio obbligatorio, a pena decadenza assegnazione sede», che però contrariamente a quanto scrivono i dirigenti non può mai essere vincolante ai fini dell’attribuzione dell’incarico, spiega il sindacalista precisando inoltre che se fissato nel mese di agosto — come sta avvenendo — incide negativamente sul diritto contrattuale alle ferie del personale. Non vanno bene neppure le «indicazioni vaghe di priorità a parità di condizioni tra i candidati», né le «richieste di certificazioni linguistiche anche in più lingue e in ambiti professionali per i quali non è richiesta tale specifica, in qualche caso indicando addirittura “esclusivamente” un determinato ente certificatore».
Contestati anche i casi in cui «per il ruolo della primaria e dell’infanzia si fa espressa richiesta di laurea in Scienze della formazione, disconoscendo illecitamente altro titolo valido». E ancora, «a parità di requisiti, in molti casi prevale la minore età, come se si trattasse di un’assunzione, mentre in tutte le procedure di collocazione e utilizzo del personale deve prevalere sempre la maggiore età».
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Simili criteri, avverte anche la Cgil, si tradurranno in ricorsi.
Sembra inoltre, sottolinea poi Anief che di ricorsi se ne intende, che tali norme siano state adottate da alcuni dirigenti «per scegliere i docenti con modalità personalizzate e quindi del tutto incompatibili con un posto da ricoprire nella scuola pubblica. Ci sono presidi che hanno evidenziato con estrema enfasi la ricerca di docenti superdotati, con esperienze didattiche, metodologiche e organizzative del tutto inapplicabili nei contesti di riferimento, slegate dal piano triennale di offerta formativa della scuola e poco richiedibili ad esempio a quei docenti che si trovano al primo anno di esperienza di insegnamento».