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I prodigi della pittura collettiva a scuola: così si stimola l’inclusione

La pittura collettiva all’interno delle scuole come strumento per stimolare inclusione nel sociale: l’opportunità, offerta dall’Agenzia “Tu”, in collaborazione con il Dipartimento Educazione del Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, è stata presentata il 15 maggio a Roma nell’Istituto comprensivo Daniele Manin.
Secondo i promotori l’iniziativa, chiamata “A Tu per Tu: culture a confronto”, permetterà agli studenti che ne beneficeranno di accendere l’immaginazione, stimolare il pensiero e favorire le relazioni fra le persone. Dopo la capitale proseguirà con tappe, sempre di tipo scolastico, a Verona, Bologna, Milano, Torino e Genova dove terminerà il 10 giugno.
L’attività – scrivono gli organizzatori – è finalizzata ad attivare sinergie e favorire le relazioni tra i partecipanti: ciascuno agisce all’interno dello spazio assegnato in armonia con il lavoro altrui, al fine di produrre un manufatto collettivo frutto di un’azione comune, a partire dall’impegno dei singoli. L’obiettivo è stimolare processi virtuosi di inclusione sociale nel rispetto degli elementi distintivi che ciascun individuo porta con sé, sia esso bambino o adulto, artista o insegnante, genitore o cittadino”.
Le conclusioni del progetto verranno tracciate con un evento presso la Fondazione Pomodoro a Milano in cui si uniranno i tasselli prodotti nelle diverse città.A Roma 500 fra bambini e adulti saranno i protagonisti dell’azione di pittura collettiva: il grande disegno della Terra, in riferimento al lavoro di Alighiero Boetti, ricondurrà lo spazio del mondo a disegno, un modo per contenere la distanza e quindi il tempo in uno sguardo. I partecipanti lavoreranno su oltre 100 mq di carta e tela che alla fine saranno fatte cadere dalle finestre della scuola: l’enorme mappa sarà saturata con colori sgargianti ed un alfabeto poliglotta di segni tratti dalle lingue di tutto il pianeta.
I punti fondamentali del progetto che coinvolge oltre 2mila bambini, si riassumo nell’esigenza di attivare sinergie tra i partecipanti. Oltre che agire all’interno dello spazio assegnato in armonia con il lavoro altrui, creare un contesto in cui lo spazio dell’azione sia spazio dell’esperienza, condividere l’esperienza pratica successiva a un incontro teorico di formazione e realizzare un manufatto collettivo frutto di un’azione comune che si avvale del contributo originale di ciascun partecipante e dell’impegno dei singoli studenti.
Alessandro Giuliani

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