Un docente dell’Accademia di Belle Arti di Urbino, durante una lezione online con gli studenti, pensando erroneamente che la telecamera del suo computer fosse spenta, ha fatto atti sessuali con un’altra persona. I 20 ragazzi collegati hanno visto tutto e dell’accaduto è stato informato il direttore dell’Accademia che, convocato il docente, ha pure accettato le sue dimissioni, motivate da “ragioni personali”.
Il prof, stimatissimo da alunni, colleghi e dalla direzione, ha scritto pure una lettera agli studenti per esprimere il suo profondo rammarico e per scusarsi.
«Stavo tenendo questa lezione -dichiara il prof nel corso di una intervista al Resto del Carlino- e stavo passando dei filmati di autori moderni quando è entrata a casa mia una persona a me molto cara, al centro di un rapporto stabile, che non vedevo da molti mesi per colpa della pandemia».
«Convinto che i ragazzi fossero impegnati a seguire i filmati e la lezione, ci siamo lasciati andare. Ho ceduto. Vorrei essere giudicato sotto il profilo umano perché non sono un perverso e neanche un esibizionista. E per questa ragione subito dopo l’episodio ho presentato le dimissioni alla direzione dell’istituto urbinate. Vorrei essere compreso e non giudicato per quanto accaduto nel corso di quella mattinata».
Se avesse commesso un altro sbaglio, anche più grave, ma di altra natura, magari non sarebbe successo nulla e il prof sarebbe ancora al suo posto. Ma lo svarione, seppure involontario, che riguarda il sesso, quello deve essere lavato, ad ogni costo. Come ha pagato, col licenziamento, quella prof che ha visto la propria intimità sessuale diffusa dal fidanzato sui social a sua insaputa. Un errore anche quello, ma che è costato moltissimo.
Storie tristi, più che brutte, e storie che ci inducono a riflettere sull’errore, sulla svista, sullo sbaglio che possono avvinghiare ciascuno di noi in un qualunque momento, stravolgendoci l’esistenza. Per questo abbiamo sempre in mente Spinoza: “Humanas actiones non ridere, non lugere, neque detestari sed intelligere”- Difronte alle azioni umane, non irridere, non compiangere, non disprezzare ma comprendere.
E da parte nostra il prof ha tutta l’umana comprensione e anche la stima per essersi eclissato, saggiamente, smorzando pruriginose risate o scontati giudizi.
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