Attualità

I prof francesi in piazza per ricordare il collega suicida

Da tempo gli insegnanti francesi protestano, facendosi sentire dalle istituzioni, dopo il suicidio  del maestro elementare Jean Willot, che insegnava alle elementari Flammarion di Eaubonne, un comune a un’ora di treno a nord-ovest di Parigi.

Una denuncia assurda

Il maestro era stato denunciato dai genitori di un bambino al quale aveva chiesto solo di spostarsi dalle scale per evitare a lui stesso e ai suoi compagni di farsi male. E al rifiuto cocciuto del bimbo, il prof ha dovuto strattonarlo, lasciando qualche livido che è stato il vulnus della denuncia.

Ma non solo, la sera stessa, alcuni genitori lo hanno chiamato sul telefonino e lo hanno insultato, pesantemente.

Lavoro usurante ma non riconosciuto

Troppo fragile e forse anche sfinito  da un lavoro certamente usurante, Jean Willot non ha resistito alle ingiurie legali e morali e si è ucciso.

Ha lasciato tuttavia una lettera nella quale spiega di non avere fatto niente di male e che non sopporta di doversi difendere da accuse assurde.

I colleghi scendono in piazza

E ora i suoi colleghi francesi scendono in piazza, denunciando lo stato di abbandono in cui le istituzioni li lasciano, mentre le famiglie diventano sempre più esigenti e più accanitamente protettive nei riguardi dei loro figli.

Nei giorni scorsi in tutte le scuole della Francia è scoccato inoltre un minuto di silenzio in memoria del maestro. «È la solita logica del #Pas DeVagues», denunciano i colleghi, che non si sentono protetti dalle istituzioni, che raccomandano loro di mantenere la calma, «garantire il servizio pubblico», e ignorare la madre e il bambino che è stato accompagnato normalmente in classe.

Altri casi di minacce e violenze contro i prof

Il movimento #PasDeVague -come racconta Il Corriere della Sera- è cominciato dopo che lo scorso ottobre un 16enne di un liceo di Créteil, alla periferia di Parigi, è stato filmato mentre minacciava la professoressa con una pistola (finta, si è saputo poi) alla tempia e prima di uscire ordinava: «Mettimi presente sul registro». Da allora i social media si sono riempiti di denunce di episodi simili e di proteste contro la complicità delle gerarchie scolastiche, che tendono a minimizzare gli incidenti per non alimentare le tensioni. Da un lato ci sono l’autorità e la dedizione degli insegnanti, dall’altro la violenza di alcuni allievi coperti dai genitori, e le istituzioni danno talvolta l’impressione di stare dalla parte sbagliata, per paura e debolezza.

Jean Willot non era depresso, ripetono parenti e colleghi, ma esasperato e solo, come lo sono tanti docenti italiani della scuole di frontiera.

Marcia silenziosa per ricordare il prof

Domenica scorsa, fra tanta indignazione dei prof francesi, si è svolta una marcia silenziosa di colleghi e concittadini in omaggio al maestro abbandonato.

Pasquale Almirante

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