Il Corriere della Sera riporta che secondo un’indagine dell’Institut Sociovision un insegnante su quattro ha meno di 35 anni, e l’età media è di 43,5 anni. In Italia, l’età media è 51 anni. L’immagine classica del professore francese, sta cambiando, e acquisisce altre caratteristiche: giovane, a suo agio con le tecnologie digitali, meno orientato ideologicamente, più connesso della media dei dipendenti pubblici e no.
Il 76% del nutrito gruppo degli insegnanti under 35 è iscritto a Facebook, l’85% lo usa almeno una volta al giorno, «Il 62% ha dichiarato di non potere fare a meno di un accesso a Internet in mobilità, mentre per gli altri impiegati francesi la percentuale si ferma al 39%».
Ma quel che sottolinea la ricerca, condotta su 1409 insegnanti dalla scuola materna al liceo su un totale di 839 mila 700, è che i docenti sembrano meno isolati del passato, meno chiusi all’interno dei riti e delle abitudini di categoria, più in grado di rispondere alle sfide della rivoluzione tecnologica e anche più aperti al mondo esterno. Per esempio sta diminuendo l’endogamia: un tempo molti insegnanti sposavano insegnanti, oggi accade con minore frequenza.
Resta alto invece l’orgoglio di categoria e l’alto valore attribuito alla professione, che viene spesso giudicata non tanto come un modo come un altro per portare a casa uno stipendio, ma come una missione sociale o uno strumento di affermazione personale. «Lavorare è realizzarsi e sviluppare la propria personalità»: questa affermazione è sottoscritta dal 28 per cento del totale dei dipendenti francesi, ma la percentuale sale al 47% tra la categoria degli insegnanti.