Stanno arrivando le vacanze di Pasqua e le aule delle scuole italiane si svuoteranno per almeno 5 giorni. Scorrendo i vari calendari scolastici regionali, di norma le vacanze pasquali andranno, in quasi tutte le regioni d’Italia, dal 2 fino al 7 aprile, con eccezione di Umbria e Abruzzo che prolungheranno le vacanze fino al giorno 8 aprile compreso. Si tratta di una breve vacanza di 6 giorni che serve a fare tirare il fiato a studenti e professori, impegnati quotidianamente a svolgere, con ritmi sostenuti, programmi scolastici molto ampi ed articolati.
Sarà vera vacanza per tutti i docenti? Purtroppo ci sono anche quei docenti che si porteranno a casa i compiti scritti fatti alla fine di marzo, per cui parlare di vera e propria vacanza in alcuni casi sembra un azzardo. Questi professori e professoresse impegneranno diverse ore delle giornate di vacanza, per correggere le centinaia di compiti dei propri alunni. Quindi vacanza per modo di dire per questi insegnanti. Eppure c’è chi, come ad esempio alcuni nostri politici, non perde occasione a sostenere che gli insegnanti godono di un eccessivo tempo di vacanza.
C’è chi sostiene, maldestramente ed inopportunamente, che i docenti fruiscono di tre mesi di vacanza l’anno, quasi fossero dei nullafacenti che vengono stipendiati per stare sempre in vacanza. Si tenta di insinuare nei professori dei veri e propri sensi di colpa. Chi conosce la scuola, e sa bene quante energie intellettuali si sprecano per formare ed istruire intere scolaresche, dalla scuola dell’infanzia al liceo, sa anche che le vacanze servono per ritemprarsi e che sono indispensabili per la salute psicofisica dei docenti.
Il lavoro intellettuale del docente è molto usurante, perché non si limita allo svolgimento dell’attività frontale con la classe, ma continua, intensamente e deontologicamente, per grande parte della giornata, causando picchi di stress e di dispendio di energie notevoli. Quindi nessun senso di colpa nel fruire di qualche giornata di risposo, sempre se ciò è possibile.
Per quanto riguarda i tre mesi estivi di vacanza, tanto pubblicizzati da alcuni politici incompetenti di scuola, siamo alla pura mistificazione della realtà. Gli insegnanti in vacanza per tre mesi? Ma quando mai! Chi lo sostiene è in malafede e magari , facendo tali affermazioni, tenta di costituirsi un paravento giustificativo per i prossimi provvedimenti parlamentari che saranno fatti sulla scuola. Incominciamo a dire che il docente fruisce contrattualmente di 36 giorni di ferie, che può richiedere nei soli mesi di luglio e di agosto. Quindi un docente che decidesse di andare in ferie il primo di luglio 2015, fruendo dei 36 giorni di ferie, dovrà tornare in servizio a scuola il giorno 18 agosto. Bisogna anche tenere conto che di norma fino alla metà del mese di luglio ci sono, almeno nelle scuole secondarie di secondo grado, gli esami di Stato, e che intorno al 25 agosto si riprende con gli esami del debito scolastico. E poi non si tiene conto che per concludere un anno scolastico e per avviare quello successivo, ci sono diversi docenti che lavorano anche l’estate. Ma di cosa parlano i politicanti che non conoscono la realtà delle scuole? Abbiano la compiacenza di tacere e pensare alle cose urgenti di cui il Paese ha bisogno, sapendo che i docenti non hanno sensi di colpa ma piuttosto si sentono troppo accusati ingiustamente.
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