I quattro punti fondamentali perché non ci piace la riforma e il PD di Renzi

1. La riforma darà potere eccessivo nelle mani di una sola persona con possibilità di effettuare scelte sulla base di criteri non oggettivi.

2. Gli insegnanti che chiederanno trasferimento o i perdenti posto non potranno più scegliere né l’istituto né il luogo dove insegnare, ma correranno il rischio di essere chiamati a lavorare anche a molti chilometri di distanza dalla sede inizialmente scelta.

3. Assumere tutti i precari delle GaE non basta, ci sono anche quelli inseriti nelle graduatorie d’istituto che hanno superato un regolare concorso a cattedra o che hanno una o più abilitazioni e comunque l’assunzione dei precari è divenuta obbligatorio successivamente la sentenza emessa dalla Corte di Giustizia.

4. La valutazione dei professori comporta il rischio di un insegnamento non libero, ma soggetto agli umori di genitori e studenti

Su Facebook è presente un gruppo, Pronti per la raccolta firme referendum abrogativo DdL La buona scuola, che ad oggi conta 45.000 membri ai quali, ogni giorno, se ne aggiungono mediamente circa 5.000. Il gruppo raccoglie tutto il personale della scuola che chiede il ritiro del DdL La buona scuola. I componenti di questo gruppo anticipano fin d’ora che nell’ipotesi di approvazione di questa legge saranno tra i promotori di un referendum abrogativo impegnandosi personalmente per la raccolta firme.

Noi chiediamo lo stralcio e la trasformazione in legge solo della parte relativa alle 100.000 assunzioni a partire dal prossimo settembre. Pronti a stralciare le tessere sindacali, a non dare mai più il nostro voto al PD e a continuare le nostre lotte ricorrendo a referendum abrogativi e alla Corte Costituzionale.

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