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I ragazzi giocano, le ragazze parlano

Ancora dati numerici a segnare le differenze di genere. Le cifre riferite da un’esperta americana sulla differenza tra i due sessi in fatto di «parlantina» riescono perlomeno a stupire. Secondo la neuropsichiatra californiana Louann Brizendine, tra una donna e un uomo logorroici la differenza è più che notevole: 20 mila parole al giorno contro «sole» 7 mila. L’estate, stagione di vacanze e rilassamento sembra confermare queste rilevazioni. Un’occhiata anche distratta alle nostre spiagge ed ecco pararsi davanti l’evidenza. Ragazze disposte in piccoli gruppi intente a discorrere, sussurrare, parlare animatamente. I ragazzi impegnati in attività ludiche in pieno movimento. Numerosi studi sul coping (insieme dei tentativi comportamentali e cognitivi messi in atto da un individuo per far fronte ad una particolare condizione percepita come stressante) indicano differenze rilevanti nella scelta di differenti strategie di coping direttamente correlate alla differenza di genere.
E’ probabile, e i dati scientifici nonché le percezioni intuitive della realtà quotidiana sembrano supportarlo, che le ragazze organizzino risposte competenti agli eventi stressori ricercando il supporto degli altri,mentre i ragazzi tendano a confidare maggiormente nelle risorse personali piuttosto che nel ricorso ad altre persone. Dalla mole di indagini sull’argomento, si evidenzia come adolescenti di sesso femminile utilizzano in misura maggiore rispetto ai coetanei dell’altro sesso le strategie di tipo emozionale (Ricerca del supporto sociale ed Evitamento). L’ipotesi consolidata e che tale tipo di atteggiamento sia da ricondursi agli stili educativi e alle pratiche di allevamento connessi ai diversi ruoli sessuali, come sembra confermare una certa tendenza all’uniformità che si registra attualmente, soprattutto nelle nuove generazioni dove tali stili educativi tendono ad essere sicuramente meno rigidi e dove tali differenze iniziano a risultare un po’ più sfumate. Ecco palesarsi quindi i presupposti teorici che spiegano il fenomeno che si presenta alla vista: capannelli di ragazze e ora qualche sparuto maschietto che discorrono in riva al mare e atletici giocatori di beach volley a cui si è affiancata neanche timidamente qualche ragazza.
 
Redazione

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