Categorie: Attualità

I robot si stanno umanizzando: ecco perché e come entreranno nelle nostre vite

I robot si stanno umanizzando? Sembrerebbe proprio di sì. Almeno ascoltando quanto detto nel corso di Icra 2016.

Si tratta della più importante conferenza internazionale dedicata alla robotica e all’automazione che si è aperta il 16 maggio a Stoccolma in Svezia organizzata dal Politecnico (Kth).

Sono molto sorprendenti i dispositivi tecnologici presenti al convegno: mani sempre più abili nell’afferrare e manipolare oggetti, occhi sempre più potenti, materiali più economici duttili e leggeri. Una vera e propria rivoluzione tecnologica che spiana la strada alla fabbrica automatizzata e digitalizzata del terzo millennio.

Sembrerebbe quindi in arrivo una nuova generazione di macchine, dunque, capace di lavorare al fianco dell’uomo, dalle fabbriche al mondo del terziario.

A confermarlo sono le parole di Antonio Bicchi ricercatore del centro ‘Piaggio, dell’università di Pisa e dell’Istituto Italiano di Tecnologia (Iit) nonché responsabile del programma scientifico di Icra 2016: “A Stoccolma vengono presentate le novità che cambieranno le nostre vite nel prossimo futuro. Mai come adesso la robotica è stata così vivace e piena di novità”.

Questa forte presenza italiana ad un evento mondiale cosi importante è un chiaro segnale dell’importanza della ricerca condotta in questo settore nel nostro Paese. Infatti, oltre a Centro Piaggio, Iit e Sapienza, a rappresentare l’Italia c’è anche la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. Diventano possibili – ha continuato Bicchi cose impensabili fino a qualche tempo fa, con robot che sanno interagire con le persone intorno a loro in modo più naturale”.

 

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Tra le iniziative presentate, annoveriamo alcune tra le più interessanti.

Piccoli robot a forma di origami che rientra nel novero delle tecnologie cosiddette” indossabili”: costituito da materiale biodegradabile che va inghiottito come se fosse una pillola e serve per rimuovere corpi estranei presenti nel tratto intestinale.

Il primo robot “polpo” sottomarino, fatto di materiale soffice capace di camminare e addirittura correre sotto acqua, strumento utile per i biologi marini e per studiare la vita nelle barriere coralline.

Dispositivi per l’assistenza fisica e la riabilitazione agli anziani.

Mani robotiche capaci di preparare pacchi e di afferrare oggetti dalla forma irregolare, come frutta e ortaggi che potranno servire a futuri robot contadini che lavoreranno nei campo con gli agricoltori o a preparare le borse della spesa.

Insomma ce ne è per tutti i gusti e per gli utilizzi più eterogenei. La tecnologia sembra ormai matura per mettere in produzione robot in grado di automatizzare e controllare processi e di supportare e coadiuvare l’uomo in tante attività ripetitive, scomode o troppo invasive.

Ovviamente andrà capito come tutto questo avrà impatti dal punto di vista delle relazioni interpersonali, con l’introduzione di macchine al posto dell’uomo in alcuni contesti lavorativi.

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Dino Galuppi

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