Le voci che circolano sui possibili contenuti del prossimo decreto legge sulla riforma della scuola stanno mettendo in allarme i sindacati del comparto scuola che nella giornata di oggi 5 febbraio sono usciti allo scoperto con un comunicato unitario (Cgil-Cisl-Uil)
“Il rapporto di lavoro si regola per contratto, non per decreto” dichiarano le tre principali organizzazioni sindacali che ricordano che in un incontro svoltosi quasi tre mesi fa il Governo si era impegnato ad aprire al più presto il confronto sul contratto e sui temi qualificanti del progetto di riforma.
“In particolare – sostengono i tre sindacati – ci aspettavamo un confronto sulle materie che hanno ricaduta diretta sul rapporto di lavoro, a partire dalle retribuzioni, che per legge rientrano nella disciplina contrattuale. Chiedevamo inoltre che il confronto avvenisse anche sulle misure contenute nella Legge di Stabilità del 2015 riguardanti l’istruzione”.
Quello del Governo recriminano Cgil, Cisl e Uil è un comportamento che, pregiudicando il corretto e proficuo svolgimento delle relazioni sindacali, sta determinando un clima di forte preoccupazione e tensione fra il personale.
Entrando nel merito della questione merito e carriera, i sindacati osservano che “restano al momento del tutto oscure le modalità con cui si provvederebbe all’individuazione dei docenti “meritevoli” di benefici economici (anch’essi tutti da precisare nella loro entità), appare invece molto chiaro cosa accadrebbe limitando al 20% rispetto all’attuale il margine di incremento retributivo legato all’anzianità di servizio: stando alle indiscrezioni giornalistiche, tale incremento potrebbe subire una perdita secca di circa 8.500 euro”.
Per mettere alle strette il Ministro e l’intero Governo Cgil, Cisl e Uil hanno così deciso di indire una manifestazione per il 17 febbraio davanti al MIUR.
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