Dopo aver letto i resoconti dell’incontro di ieri sulla mobilità 2016 fra Miur e sindacati confederali (Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gilda) noi docenti assunti nelle fasi B e C siamo profondamente amareggiati ed indignati.
I sindacati confederali invece di battersi per tutti i docenti senza differenziazione alcuna hanno esplicitamente e volontariamente preso le parti dei docenti assunti in ruolo prima del 2015 e dei docenti assunti nelle fasi 0 ed A (finora esclusi dalla mobilità straordinaria). La prima fase della mobilità, quindi, rimarrebbe invariata rispetto agli scorsi anni, e non vi sarebbe nessuna perdita della titolarità.
Premettendo che noi docenti assunti in fase B e C non vogliamo far guerra ai colleghi assunti prima di noi, chiediamo ai sindacati confederali lo stesso impegno profuso nei loro confronti, visto che al momento gli unici con mobilità obbligatoria e su tutti gli ambiti territoriali restiamo noi.
Questa situazione è surreale, ed il comportamento dei sindacati inqualificabile. Questo è un ghettizzarci, un farci sentire diversi, un tentativo di costringere la gran parte degli assunti in fase B e C a restare sul potenziamento a vita.
Per tutti questi motivi, chiediamo a Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gilda di correggere il tiro e tornare a fare i sindacati, cioè a difendere tutti i lavoratori e non solo una parte.
Nelle fasi B e C sono stati assunti 57 mila docenti che non possono e non devono essere trattati come docenti di livello inferiore. Il comportamento dei sindacati confederali, invece, indica proprio questa strada, lasciando migliaia e migliaia di docenti (molti dei quali loro iscritti) in balia degli eventi.
Chiediamo un pari trattamento rispetto ai colleghi assunti prima di noi, chiediamo di essere rispettati come docenti e come persone. L’opera di un vero sindacato si vede nella lotta per ogni lavoratore e non nella scelta di lottare per alcuni a discapito di altri.
Se a prossimi incontri col Miur i sindacati continueranno in questa politica di DISCRIMINAZIONE, vi sarà una disdetta di massa ed una lotta capillare all’interno di ogni singola scuola italiana, perché noi docenti assunti in fase B e C siamo ovunque, in ogni regione, in ogni provincia, in ogni scuola.
Si deve lottare per tutti, si deve garantir tutti, ed al momento Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gilda stanno lottando solo per una parte.