“Le accuse che gli si rivolgono sono relative ad alcuni post sui social che il ministro aveva scritto anni fa e per i quali si è già scusato e ha già fatto ammenda. La vicenda poteva ritenersi chiusa e invece, si sono travalicati i confini tra la libertà di stampa e il diritto di ciascuno alla privacy”.
“Come denuncia lo stesso ministro, continua Sinopoli, si è cercato di indagare su scelte del tutto personali, che riguardano il figlio di 8 anni e la scuola che frequenta, come se ciò rappresentasse il paradigma sul quale giudicare l’operato di un personaggio pubblico, un ministro, del quale si chiedono addirittura le dimissioni”.
“Non è nostra volontà lanciare forme di censura alla libera stampa ma, incalza il segretario generale FLC, abbiamo tutto il diritto di stigmatizzarne gli eccessi e di manifestare, su questo punto, la nostra piena solidarietà al ministro Fioramonti e alla sua famiglia, gettata con disprezzo nel tritacarne mediatico più odioso”.
“Il giudizio di merito sul suo operato di ministro si misurerà per noi sugli atti concreti che egli porterà nella sua attività di governo dell’istruzione, dell’università, dell’Afam e della ricerca, a partire dalla stabilizzazione dei docenti, dal rinnovo dei contratti scaduti e soprattutto dalle risorse urgenti, ingenti e necessarie da reperire nella prossima manovra finanziaria”. Conclude Sinopoli.
E’ una solidarietà espressa come cittadino di questo Paese, indignato per il modo nel quale offese e attacchi personali le sono stati rivolti, non come ministro ma come persona – quella che Pino Turi esprime oggi verso il ministro Lorenzo Fioramonti.
E’ sempre sbagliato quando, in un paese libero, si attacca la persona mirando alla carica.
Si indebolisce ruolo ed istituzione. Una macchina del fango che si ripete, a cicli, in condizioni apparentemente differenti, ma che produce lo stesso risultato: si screditano le istituzioni e ci sentiamo tutti meno liberi.
Libertà e rispetto sono le parole che vorrei usare come cittadino e segretario generale di una organizzazione, grande e democratica come la Uil Scuola, rappresentativa di valori laici, indipendente e autonoma.
Sul livello della rappresentanza sapremo far valere le ragioni nelle sedi di confronto istituzionale, per affermare questi valori nell’interesse della scuola e dei suoi lavoratori. In tal senso le confermiamo una collaborazione ampia sulla base delle rispettive posizioni.
Proprio nelle scuole si apprende il valore della libertà, della democrazia, della partecipazione e della tolleranza. I segnali di cronaca mostrano l’urgenza di ripristino delle sedi di tutela della libertà di insegnamento.
Tra i fondamenti di una civile convivenza ci sono, insieme alla libertà di espressione e di stampa, anche il diritto a vedere rispettata e tutelata la sfera della vita privata. Nel caso che ha coinvolto in questi giorni il ministro Fioramonti, chiamato in causa da un giornale per affermazioni da lui postate qualche anno fa sul suo profilo social, quell’ambito è stato violato nel modo più riprovevole, essendo stato invaso senza alcun riguardo quello degli affetti familiari più stretti. A Lorenzo Fioramonti, in quanto persona e cittadino, esprimiamo tutta la nostra solidarietà.
Prendiamo atto, peraltro, della sua presa di distanza, sollecitata da più parti e certamente opportuna, da affermazioni di cui ha ritenuto di doversi scusare.
Su un piano diverso e distinto si colloca per noi la valutazione del suo operato come Ministro dell’Istruzione, valutazione che per quanto ci riguarda discenderà dagli atti che vorrà produrre per dare attuazione, nell’immediato e in prospettiva, agli impegni assunti nell’intesa del 1° ottobre su reclutamento e precariato, e più in generale per dare seguito alla dichiarata volontà di rilanciare una forte politica di investimento in istruzione e ricerca, a partire dal necessario stanziamento di risorse per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro.
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