Categorie: Mobilità

I sindacati rivendicano la non applicazione della 107 sulla mobilità

Tutti gli anni a fine novembre veniva firmata l’ipotesi del contratto mobilità, a distanza di tre mesi, dopo il via libera del Mef e della Funzione pubblica, arrivava il contratto vero e proprio. Quindi tra l’ipotesi del contratto e il contratto vero e proprio possono trascorrere anche tre mesi circa.

Quest’anno invece siamo a febbraio inoltrato e l’ipotesi del contratto dovrebbe vedere la firma per la prossima settimana. Infatti tra lunedì 8 e venerdì 12 febbraio, dovrebbe esserci la volata finale per la chiusura della sospirata ipotesi di contratto mobilità 2016/2017.

Visto la fretta con cui si dovranno chiudere le trattative è molto probabile che le tabelle dei punteggi dei titoli e del servizio non subiranno particolare cambiamenti. In buona sostanza si sta lavorando, per quanto riguarda la valutazione del punteggio, sulla falsa riga delle tabelle degli anni passati. Quindi potrebbe essere archiviata la tentazione di modificare la tabella della valutazione titoli e quella del servizio, per come era stato preventivato.

 

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Tuttavia saremo costretti ad aspettare la prossima settimana per sapere quale sarà il vero orientamento delle parti contraenti. Nel frattempo i sindacati rivendicano, nel silenzio assordante dei politici del Miur, la non applicazione della legge 107/2015 sulla mobilità. In buona sostanza i sindacati ci tengono a sottolineare che l’amministrazione ha dovuto riconoscere l’inapplicabilità della legge 107/15.

Infatti per quanto scritto nel comma 73 della Buona Scuola, i docenti entrati in ruolo entro il 2014, i Dos, i Dop e i soprannumerari, avrebbero dovuto trasferirsi solo tra ambiti. Invece il comma 73 della legge 107/2015 non verrà applicato e tali docenti potranno chiedere trasferimento provinciale nelle scuole della provincia di titolarità. Per i docenti neoassunti  nella fase 0 e A resta quanto previsto dalla legge 107, cioè il trasferimento provinciale su scuola, ma viene aggiunta la possibilità del trasferimento interprovinciale su ambito, ma soltanto dopo la mobilità interprovinciale dei neoassunti della fase B e C da Gae.

Per i docenti neoassunti  nella fase B e C dal concorso 2012  sarà concesso il trasferimento su ambito della provincia in cui sono stati immessi, con l’aggiunta del trasferimento interprovinciale su ambito, ma soltanto dopo la mobilità interprovinciale dei neoassunti della fase B e C da Gae. In ultimo ci sono i docenti neoassunti in fase B e C da Gae che saranno obbligati a chiedere, in ordine di preferenza, tutti gli ambiti nazionali. Questi docenti verranno dopo il trasferimento interprovinciale  dei docenti entrati in ruolo entro il 2014, ma prima dei docenti della fase 0 e A e B e C del concorso che chiedono trasferimento interprovinciale. Alcuni docenti hanno manifestato la preoccupazione che dopo la firma di questo accordo si possa arrivare, dopo il controllo di questo stesso accordo da parte del Mef e della Funzione pubblica, alla bocciatura dello stesso accordo.

Si tratta di una preoccupazione legittima che vanificherebbe gli sforzi fatti dai sindacati, che invece non ritengono possibile un’ingerenza dei ministeri economici, e ripristinerebbe gli ambiti territoriali per tutti i docenti che richiederanno la mobilità, fatta eccezione per i neoassunti della fase 0 e A. É utile ricordare anche che  la questione della chiamata diretta dei docenti da parte dei dirigenti scolastici, resta, almeno in apparenza, il vero pomo della discordia.

 

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Lucio Ficara

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