I sindacati scrivono al Presidente dell’Anci per fornire la loro versione sulla questione dei 400 posti che il Ministro dichiara di voler distribuire alle diverse direzioni regionali per favorire la generalizzazione della scuola dell’infanzia.
La polemica era scoppiata qualche giorno fa, dopo che il sottosegresetario Valentina Aprea rispondendo ad una interrogazione parlamentare aveva detto in sostanza: "Abbiamo 400 posti da assegnare in modo da rispondere alle richieste di molti Comuni; lo faremo non appena si sarà conclusa la vertenza sindacale in corso"; l’on.Aprea lasciava insomma intendere che se i 400 posti sono fermi è solo perché i sindacati non sono disposti a chiudere in tempi rapidi la vertenza sull’art. 43.
Adesso Cgil, Cisl e Uil ritornano sulla questione sottolineando che "gli organici del personale rappresentano materia indisponibile alla contrattazione e riservata alla potestà legislativa".
"La trattativa aperta all’Aran – affermano i sindacati confederali – consente alla contrattazione solo la definizione delle nuove professionalità e modalità organizzative, non certo di distribuire i posti su cui il Governo ha la totale responsabilità". Nessuna colpa dei sindacati, dunque; è vero il contrario, sostengono i confederali: "Non abbiamo nessuna responsabilità su materie che sono di completa competenza e responsabilità del Governo e del Miur".
Resta il fatto che poco più di 400 richieste formulate dalle Direzioni regionali risultano tuttora inevase; le situazioni più pesanti si registrano nelle regioni del nord (Piemonte e Lombardia aspettano ciascuna 60 sezioni, l’Emilia Romagna 40 e il Veneto 56); per il Lazio sono pronti 50 posti e 45 sono a disposizione della Regione Sicilia.