Una Legge di iniziativa popolare è stata depositata in Cassazione da una delegazione Anci guidata dal sindaco di Firenze: inserire un’ora alla settimana di educazione alla cittadinanza nei piani di studio delle scuole di ogni ordine e grado, come materia autonoma e sottoposta a verifica.
La bozza prevede l’introduzione di un insegnamento autonomo, come ora aggiuntiva curriculare o la rimodulazione degli orari delle discipline storico-filosofico e giuridiche, con una commissione ministeriale che studi come collocare la nuova materia in modo stabile nei piani di studio.
Si parte dalla scuola dell’infanzia fino alle superiori, con l’educazione ambientale, la lotta allo spreco di risorse, l’educazione alla legalità, e nel corso negli anni si prevede lo studio della Costituzione, delle istituzioni dello Stato e dell’Unione Europea, degli elementi fondamentali di diritto.
«Assistiamo sempre più spesso a episodi di inciviltà, di incuria dei beni comuni e a problemi di convivenza. Una questione complessa che dipende anche dal fatto che è saltato quel patto sociale tra scuola, famiglia e istituzioni. Una legge è un punto da cui ripartire», ha detto il sindaco di Firenze, per il quale è anche un modo per ricordare Moro, a 40 anni dalla morte, che, come è noto, introdusse l’ora di educazione civica nel lontano 1958 quando era ministro della Pubblica Istruzione.
«Quando la società arriva alla sanzione ha perso la sfida – ha aggiunto il sindaco di Firenze -. E trovo naturale che la proposta parta dai sindaci, senza bandiere di partiti, ma con la sola bandiera dell’Anci».
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