È ormai pressoché impossibile vivere senza social media. È tutto dire che Facebook, Twitter, Instagram e via dicendo sono entrate pure nei conventi, addirittura in quelli di clausura. E le suore hanno bisogno di capire come gestire le varie piattaforme: per saperne di più, nei giorni scorsi a Roma un gruppo di suore, ribattezzate “youtuber”, hanno preso parte al laboratorio di cultura digitale ‘Pratiche e formati della comunicazione digitale per la vita religiosa’, organizzato dall’Unione superiori maggiori d’Italia: l’occasione è servita alle religiose per apprendere competenze su produzione video, audio e condivisione sui social.
“Non si voleva una cosa solo teorica, non si voleva una cosa solo pratica, credo ci sia stata una giusta fusione”, ha detto ad Adnkronos suor Paola Fusson, coordinatrice comunicazione dell’Usmi, al termine del seminario tenuto da Massimiliano Padula, docente della Pontifica Università Lateranense, Marco Calvarese, giornalista del Sir, e da don Domenico Bruno, podcaster.
A livello nazionale, tra le pioniere dei social spicca la monaca campana, suor Rosa Lupoli: quasi dieci anni fa, nel 2013, ha aperto una pagina Facebook, successivamente ha creato un profilo personale e oggi ogni giorno dedica un tweet al Vangelo.
Tra le vincenzine del Cottolengo, spicca suor Giuliana Galli, che dal 2008 è membro del consiglio di amministrazione della Compagnia di San Paolo, di cui è diventata vice presidente nel 2010, per occuparsi di investire nel sociale gli utili del gruppo.
In tutto il mondo figurano “sorelle” molto vicine ai social media. Tra le suore influencer figura Alessandra Smerilli, salesiana ed economista, docente di Economia politica e statistica alla Pontificia Università Auxilium.
C’è poi Monica Clare della Comunità di San Giovanni Battista, nel New Jersey, dove produce e ‘posta’ on line video su TikTok per descrivere la vita all’interno del suo convento per “aprirsi al mondo”, perché “non siamo tutte vecchiette cupe che leggono la Bibbia”, ha detto al New York Times.
Poi, c’è suor Doris Engelhard che nell’abbazia francescana di Mallersdorf, in Baviera, fa la mastra birraia e promuove l’attività con i social media.
Fatto parlare di sé anche Hermana Claudia, monaca argentina che si è trasferita da tempo in Italia, della Congregazione delle Suore di Carità di Nostra Signora del Buono e Perpetuo Soccorso, molto attiva su Tik Tok per professare la fede.
E che dire della 25enne spagnola Sor Marta, che vive nel Monasterio de Santa Cruz di Sahagún (León), che tre anni fa 2019 Marta ha fatto nascere il canale YouTube Sor Marta, joven, monja y youtuber per rendere pubblica ai giovani l’importanza della vita monastica e portare un po’ di luce nella vita spirituale dei giovani.
Infine, significherà più di qualcosa se tra le cento figure più influenti nel 2021 dalla rivista “Time” figura una religiosa: è suor Norma Pimentel e dirige la Caritas del Rio Grande alla frontiera tra Stati Uniti e Messico, impegnandosi nel servizio ai migranti.
La strada ormai è tracciata: anche le suore sono destinate a diventare influencer del mondo telematico. O forse già lo sono.
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