Categorie: Attualità

“I social network fanno parlare legioni di imbecilli: li salvi la scuola”

“I social network danno diritto di parola a legioni di imbecilli”. Sono parole forti quella pronunciate Da Umberto Eco, semiologo, filosofo e scrittore. Il personaggio, tra i più conosciuti a livello internazionale, stava parlando del ruolo del web, all’Università di Torino, nel corso della cerimonia in cui è stato insignito della Laurea Honoris Causa in Comunicazione e cultura dei media.

Durante l’intervento, la frase dello studioso alessandrino che non t’aspetti: “I social media danno diritto di parola a legioni di imbecilli che prima parlavano solo al bar dopo qualche bicchiere di vino”, ha detto Eco. Che poi ha articolato il discorso: “era stata la Tv anni fa ad aver promosso lo scemo del villaggio, rispetto a cui lo spettatore si sentiva superiore. Oggi Internet promuove lo scemo del villaggio a detentore della verità”.

E ancora, rincarando il concetto: “Di solito al bar l’imbecille veniva subito messo a tacere, ora hanno lo stesso diritto di parola di un premio Nobel”.

Eco, che proprio 61 anni fa si era laureato a Torino in Lettere e Filosofia, internet è un gran calderone di “bufale”, che ci impone sempre di più l’esercizio di capacità critica e “filtraggio”. Una capacità che deve essere insegnata a scuola per far apprendere ai giovani come filtrare le mille informazioni che vengono dai siti, ha concluso il semiologo. Le polemiche per le sue parole, però, sono appena all’inizio.

 

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Alessandro Giuliani

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