I ritardi nel pagamento delle supplenze che continuano a verificarsi tuttora a distanza di tre mesi dai pubblici impegni presi a dicembre da autorevoli esponenti del Governo provano che quelle parole erano parole al vento e nulla avevano a che fare con la fase di transizione ad una situazione nuova ed efficiente.
I ritardi nel pagamento delle supplenze, dunque continuano.
Ma ora si aggiunge una novità: siamo allo scaricabarile delle responsabilità fra MIUR e MEF.
La situazione sarebbe da rubricare alla dimensione del comico se non fosse seria e se non implicasse una sequenza di fatti negativi che sono i seguenti: precari non pagati, segreterie scolastiche portate allo stress di un lavoro tempestivo ma poi non raccolto dalle superiori autorità amministrative, clausole contrattuali violate, sistema informatico in perenne ritardo e in costante, ma mai esaurito, adeguamento.
Il Governo della velocità dimostra di privilegiare l’andatura del gambero.
La domanda è: possibile che per rendere esigibile un diritto, la retribuzione per il lavoro prestato, il lavoratore debba continuamente adire le vie giudiziarie?
Così in una nota il segretario generale della Flc Cgil, Domenico Pantaleo.
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