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I tassi di abbandono scolastico nel Lazio

Al problema dell’abbandono scolastico l’Eurispes dedica un ampio capitolo all’interno del consueto rapporto di ricerca annuale.
Il territorio del Lazio è stato scelto come luogo privilegiato della ricerca sia per la sua posizione geografica di punto di incontro fra nord  e sud sia perché i tassi di abbandono che evidenziati dall’Istat e dal MPI si collocano in posizione mediana rispetto alle altre regioni italiane.
Preliminarmente i ricercatori hanno constatato che, molto spesso, nei confronti dell’abbandono scolastico c’è scarsa  attenzione da parte delle famiglie e degli stessi operatori scolastici; questo atteggiamento, piuttosto diffuso e legato alla convinzione che esistano cause, per così dire, "fisiologiche" del fenomeno, rappresenta di fatto un ostacolo alla assunzione di iniziative atte a contrastare gli esiti dell’abbandono.
Entrando più nel merito del tema, la ricerca ha preso in esame i sintomi attraverso i quali si manifesta il "rischio di abbandono" nei bambini e nei ragazzi evidenziando anche il peso delle variabili che possono contribuire a determinarlo (contesto di riferimento, periodo in cui si verifica l’abbandono, ecc…).
Secondo l’indagine dell’Eurispes la scarsa partecipazione della famiglia alla vita scolastica, il basso rendimento e la frequenza irregolare sono i sintomi che più di altri devono mettere in allarme.
Meno rilevanti  sembrano essere invece la puntualità o la partecipazione alle attività extrascolastiche.  Molto poco decisivo invece appare infine il coinvolgimento dell’alunno in fenomeni di microcriminalità.
Nell’indagare poi le cause del fenomeno, i ricercatori hanno messo in evidenza soprattutto le situazioni socioculturali che contribuiscono a formare l’ambiente di riferimento del ragazzo a rischio di abbandono, in genere riconducibili ad una condizione economica disagiata, ad un basso livello culturale della famiglia di provenienza, alla disgregazione del nucleo familiare che genera dinamiche negative e, infine, al disagio che potenzialmente deriva dal contesto territoriale di riferimento.
"Il fenomeno dell’abbandono scolastico – concludono i ricercatori – non è riconducibile, dunque, ad un unico fattore sociale, ma ad un insieme di concause che interagendo ne determinano il manifestarsi, ed è possibile individuare solo alcuni, spesso i più macroscopici, degli elementi che incidono sull’origine di tale fenomeno".
Ma cosa può fare, concretamente, la scuola per eliminare o, almeno, per  ridurre in modo significativo il problema ?
I ricercatori dell’Eurispes sottolineano l’importanza che la scuola non prescinda mai dall’osservazione dell’universo giovanile, avvicinandosi ai linguaggi propri del mondo giovanile per poter comunicare e trasmettere valori e contenuti.

Reginaldo Palermo

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