Home Attualità I test antigenici rapidi su saliva non sono come i tamponi: livelli...

I test antigenici rapidi su saliva non sono come i tamponi: livelli minimi inaccettabili, lo dice il ministero della Salute

CONDIVIDI

Sebbene stiano emergendo alcune evidenze scientifiche riguardo il possibile impiego di test antigenici rapidi salivari, ad oggi il ministero della Salute non se la sente di impiegarli su vasta scala, né per il monitoraggio della circolazione virale in ambito scolastico: a differenza dei test salivari molecolari, ritenuti validi ai fini dell’ottenimento del Green pass, i test antigenici rapidi su saliva non raggiungono, infatti, i livelli minimi accettabili di sensibilità e specificità e quindi non sono raccomandati come alternativa ai tamponi oro/nasofaringei, che restano il gold standard per la rilevazione della Sars-Cov-2.

La posizione ufficiale del dicastero della Salute sulle indicazioni sull’impiego dei test salivari per il rilevamento dell’infezione da SARS-CoV-2, come preannunciato nell’articolo dell’ingegnere Natale Saccone Natale da noi pubblicato, è stata ufficialmente esplicitata con la circolare n. 43105 del 24 settembre emessa dallo stesso Ministero.

Fuori anche dall’elenco comune europeo

Nel documento si rileva anche che i test antigenici su matrice salivare, sono al momento esclusi dall’elenco comune europeo dei test antigenici rapidi validi per ottenere la Certificazione verde COVID-19.

Di fatto, facendo seguito alle indicazioni internazionali dell’ECDC pubblicate e alle Circolari MS n. 21675 del 14 maggio e n. 36254 dell’11 agosto, “congiuntamente alle raccomandazioni contenute nel Rapporto “Indicazioni strategiche ad interim per la prevenzione e il controllo delle infezioni da SARS-CoV-2 in ambito scolastico (a.s. 2021-2022)” si dà il via allo screening salivare molecolare anche oltre le scuole sentinella campione. Ma solo per soggetti particolari.

Le eccezioni

In conclusione, i test molecolari su campione salivare, almeno in una prima fase di avviamento, saranno considerati un’opzione alternativa ai tamponi oro/nasofaringei esclusivamente per:

  • individui (sintomatici o asintomatici) “fragili” con scarsa capacità di collaborazione (ad esempio anziani in RSA, disabili, persone con disturbi dello spettro autistico),
  • nell’ambito di attività di screening in bambini coinvolti nel Piano di Monitoraggio della circolazione di SARS-CoV-2 in ambito scolastico,
  • per lo screening dei contatti di caso in bambini anche se la scuola non fa parte del Piano di Monitoraggio,
  • in operatori sanitari e socio-sanitari nel contesto degli screening programmati in ambito lavorativo.

Le proteste della Lega

Secondo Massimiliano Romeo, capogruppo della Lega al Senato, con la circolare del 25 settembre il ministro “Roberto Speranza ha disatteso l’impegno del governo a garantire la validità del tampone salivare rapido per l’ottenimento del green pass.”

“Non solo: ha anche limitato l’utilizzo dei salivari molecolari, nonostante uno specifico emendamento approvato li abbia definiti per legge validi a tutti gli effetti. Con la vita e il lavoro di milioni di italiani non si scherza e non si scherza neanche con gli impegni presi in Parlamento. Ci aspettiamo – ha concluso il leghista – che Draghi faccia rispettare i patti”.